Categorie: Politica scolastica

Ad un anno dall’approvazione della legge 107, Puglisi (PD) fa il punto

La senatrice e responsabile scuola del partito democratico Francesca Puglisi, affida alla sua pagina facebook le proprie considerazioni ad un anno preciso dall’approvazione della cosiddetta riforma sulla “buona scuola”. Ecco il comunicato che la Senatrice Puglisi ha diffuso tramite il social network: “Oggi è trascorso un anno dall’approvazione della Buona Scuola, ovvero un anno da quando, dopo anni di tagli, il Governo Renzi è tornato ad investire nell’infrastruttura democratica più importante del Paese. La Corte dei Conti lo ha certificato.

Una vera sterzata negli investimenti. Gli oltre 90.000 insegnanti assunti sono il più grande piano di assunzioni mai realizzato dallo Stato negli ultimi 20 anni. In ogni scuola sono arrivati 6 o 7 insegnanti in più per ampliare l’offerta formativa, per combattere la dispersione, per aprire le scuole il pomeriggio, per migliorare gli apprendimenti con la compresenza in classe. Più musica, arte, diritto ed economia per crescere cittadini consapevoli, più insegnanti di educazione fisica per combattere l’obesità infantile e promuovere tra i ragazzi uno stile di vita sano. L’alternanza scuola lavoro per tutti i trienni delle scuole secondarie di secondo grado introdotta da questo anno aiuterà ragazze e ragazzi a capire a scuola, quale sia la strada per la propria vita.

Raddoppiato il Fondo di Funzionamento delle scuole, 1 miliardo per il Nuovo Piano per la Scuola Digitale, 52 edifici scolastici innovativi e un piano triennale per l’edilizia scolastica di 3 miliardi e 700 milioni di euro per rendere le scuole sicure e soprattutto luoghi in cui sia bello vivere e studiare. I 500 euro per i consumi culturali degli insegnanti, sono il riconoscimento del motore intellettuale che costituiscono per il nostro Paese. E molto altro ancora. Questo è stato un anno di tumultuoso cambiamento. E siamo grati a tutti coloro che lo hanno affrontato con fiducia, dando una mano a risolvere i problemi. Consapevoli che l’Italia cambia, se cambia la scuola, rimettendo in moto l’ascensore sociale, offrendo opportunità di scoperta, creatività e conoscenza a chi ne ha meno.

Il confronto con la scuola non si è mai chiuso. E ne sono la dimostrazione la sigla del contratto di mobilità dei sindacati e l’accordo per la chiamata degli assunti dallo Stato dagli ambiti territoriali.

Dopo il nuovo concorso per 64712 posti (il quintuplo dei posti rispetto a quello del 2012) e la mobilità straordinaria, sarà finalmente garantita la continuità didattica per gli studenti.

Ci sono deleghe importanti nella legge 107 che il Governo sta per attuare e che sapranno rappresentare bene cosa per noi è l’educazione e l’istruzione. Non un luogo in cui si certificano le differenze sociali, ma un luogo in cui si aiutano bambine e bambini, ragazze e ragazzi a recuperare gli svantaggi di partenza e scoprire quale può essere la scintilla che illumina la vita.

Abbiamo bisogno della collaborazione e della partecipazione di tutti per cambiare il nostro Paese. Insegnanti, studenti, famiglie e personale scolastico possono essere la punta avanzata della vera innovazione”.

Carmine Nicoletti

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