Pietro Citati è scomparso. Lo scrittore, saggista e critico letterario originario di Firenze, Premio Strega 1984, si è spento oggi, 28 luglio, a 92 anni. Citati, che ha collaborato a lungo per La Repubblica, è noto per aver curato le biografie di celebri autori come biografia letteraria di grandi scrittori come Alessandro Manzoni, Kafka, Goethe, Tolstoj e Giacomo Leopardi.
Pietro Citati, dopo essersi laureato in Lettere Moderne come allievo della Scuola Normale Superiore, inizia a lavorare come critico letterario collaborando a varie riviste. Dal 1954 al 1959 insegna in alcune scuole professionali della periferia di Roma. Dagli anni Sessanta inizia a scrivere per vari quotidiani come Il Giorno, il Corriere della Sera e La Repubblica. Nel 1984 vince il Premio Strega con “Tolstoj“, biografia romanzata dell’omonimo scrittore russo.
Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, Citati si è cimentato per tutta la vita con il genere biografico contribuendo a rinnovarlo e a mescolarlo con il genere narrativo.
Tra le sue biografie più note Goethe, Immagini di Alessandro Manzoni, Vita breve di Katherine Mansfield, Tolstoj, Kafka, La colomba pugnalata, Proust e la “Recherche”.
Pietro Citati, da ex insegnante, nel 2007 ha pubblicato su La Repubblica un lungo articolo molto critico che riporta una sua riflessione sul mestiere e sul ruolo dell’insegnante parlando di “degradazione della classe degli insegnanti“.
Secondo Citati “Cinquant’anni fa la classe degli insegnanti era una non-classe, rispettata anche se non temuta. Oggi, gli stipendi miserabili hanno prodotto una sotto-classe, una specie di sottoproletariato, che possiede a malapena il danaro per vestirsi e nutrirsi, ma non per comprare un libro, sia pure in edicola”.
“Non è più possibile continuare a pagare i professori delle medie e dei licei, che devono tornare ad essere un’élite, con gli stipendi di oggi. Gli stipendi vanno almeno raddoppiati, e via via aumentati nel corso del tempo. Gli economisti mi risponderanno che i soldi non ci sono: questa proposta porterebbe a una spaventosa catastrofe, a una disastrosa inflazione. Ma so ugualmente bene che, in Italia, quando bisogna sprecarli, i soldi ci sono sempre”, ha scritto in conclusione dell’articolo Citati.
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