Attualità

Addio alla chiamata diretta e ai super presidi. Alternanza scuola lavoro da modificare. Ecco il piano di Bussetti

La chiamata diretta va superata, l’alternanza scuola lavoro migliorata e non esiste alcun problema di poteri eccessivi ai presidi. E’ questo il pensiero del ministro Marco Bussetti emerso durante il suo intervento a Radio capital il 20 giugno.

Il Ministro, oltre a parlare di diplomati magistrale, sull’alternanza scuola lavoro ha detto: “è stata un’esperienza positiva, con alcuni aspetti buoni e altri meno. Andrebbe migliorata senz’altro, per permettere alle scuole di poter programmare, pensare di introdurre un minimo di ore oltre che un tetto massimo di ore. Far diventare l’alternanza un opportunità e non dovere”.

Superare la chiamata diretta

Per quanto riguarda la Buona Scuola, Bussetti afferma di voler intervenire sulla chiamata diretta: “stiamo già lavorando sulla chiamata diretta, è nostra intenzione superarla”. questo andrebbe quindi a confermare l’intenzione già riportata nei giorni scorsi da questa testata, così come l’intervento sull’alternanza scuola lavoro.

I poteri dei presidi? Senza la chiamata diretta non esiste alcun problema

Il conduttore Giannini, chiede al Ministro: cosa ne pensa dei poteri dei presidi ottenuti con la Buona Scuola: “Non vedo. Se si intende la responsabilità per la chiamata diretta, una volta caduta questa non ci saranno poteri esagerati per i presidi”.

Correzioni alla buona scuola. Ma per il sottosegretario Giuliano è da buttare

Da quanto emerso in questo intervento, il ministro conferma l’intenzione di voler apportare delle modifiche alla legge 107.
Tuttavia bisogna capire come intende agire il dicastero di Viale Trastevere, dato che il Ministro porta avanti un piano di correzioni della Buona Scuola, mentre il neo sottosegretario all’istruzione Giuliano ha parlato di modifiche pesanti alla legge 107, sulla scia delle parole del 1° febbraio, quando  l’allora dirigente scolastico Salvatore Giuliano si esprimeva in modo inequivocabile“Buona Scuola? Tutta da buttare e da riscrivere da capo. Alle assunzioni fatte, e che restano, ne faremo altre.

Fabrizio De Angelis

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