"Per quanto riguarda l’orario di insegnamento dei docenti, si ribadisce la necessità del completamento del numero di ore contrattuali, vale a dire delle 18 ore settimanali". E’ quanto ha affermato il ministro Moratti, durante l’audizione in commissione cultura che si è tenuta il 23 ottobre scorso alla Camera.
"L’obiettivo è quello di definire l’organico di istituto" ha detto ancora il Ministro "mediante un graduale assorbimento dei posti di insegnamento in più scuole, i quali creano disagio sia agli insegnanti sia alla organizzazione didattica nei singoli istituti scolastici. Vi fornisco soltanto un dato, che ritengo sia importante: nell’anno scolastico 2001/2002 le cattedre con orario inferiore alle 18 ore settimanali erano circa il 58 per cento del totale. Le ore mancanti al completamento di tale orario corrispondono all’equivalente di 27 mila posti di insegnamento. Perciò, un graduale (lo ribadisco, graduale) assorbimento di queste ore consentirà, in primo luogo, di rispondere ad una esigenza di equità, vale a dire quella di permettere a tutti i docenti di svolgere la loro attività per 18 ore; in secondo luogo, di ridurre i posti di insegnamento dispersi su più scuole. Questo è l’obiettivo prefissato.".
Riguardo agli insegnanti di sostegno, il Ministro ha dichiararato che "il rapporto di un docente di sostegno per 138 studenti è rimasto invariato. La norma introdotta nel disegno di legge finanziaria ha la finalità di prevedere le deroghe con una migliore e più equa ripartizione. Purtroppo" ha detto ancora Letizia Moratti "siamo in presenza di una diversificazione sia delle modalità con le quali la normativa sull’handicap viene interpretata sia, di conseguenza, delle modalità con cui le risorse sono assegnate. Limitatamente agli insegnanti in deroga rispetto ad un criterio rimasto invariato, vorremmo avere la possibilità di effettuare una ripartizione più equa rispetto alle vere esigenze dell’handicap. Non mi soffermo ulteriormente sulla questione poiché l’onorevole Aprea ha presentato, alla Commissione parlamentare per l’infanzia, un rapporto estremamente documentato, che è a vostra disposizione, rispetto all’attuale situazione dell’handicap, contenente anche alcune iniziative e proposte. Vi troverete una analisi molto precisa della situazione attuale – ripartita sia regione per regione sia in base ad altri criteri – delle principali criticità e anche delle proposte che riteniamo di sviluppare per andare incontro ad un problema serio che, tuttavia, deve essere ripensato, come è stato suggerito da più parti nel corso della discussione".
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