Un numero crescente di bambini segue le lezioni direttamente dal salotto di casa. Dopo la pandemia, molti studenti hanno abbandonato le aule tradizionali per adottare l’istruzione parentale. È una scelta, spesso presa dai genitori, che sta rivoluzionando il concetto di scuola.
L’homeschooling, o istruzione parentale, è una forma di istruzione che si svolge a casa, senza il supporto diretto delle scuole pubbliche o private. I genitori assumono il ruolo di insegnanti o ricorrono a precettori privati, rispettando le normative vigenti.
Perché sempre più famiglie scelgono questa strada? Secondo gli esperti, le scuole tradizionali non riescono a rispondere adeguatamente ai bisogni di studenti con difficoltà, soprattutto dopo la pandemia, o con disabilità. Inoltre, si sta diffondendo un rifiuto ideologico del sistema scolastico tradizionale, considerato obsoleto. Questo ha dato impulso al settore della tecnologia educativa, che nel 2023 ha raggiunto un valore di 142 miliardi di dollari e si prevede crescerà del 13,6% all’anno fino al 2030.
Secondo quanto riportato da Repubblica, in Inghilterra, il numero di bambini in homeschooling è passato da 80.900 nel 2022 a 92.000 nel 2023. Tuttavia, preoccupano i 117.100 ragazzi che, nel 2022-23, non erano iscritti a scuole o venivano istruiti in modo inadeguato. Questi numeri hanno spinto il governo britannico a proporre un registro per monitorare i bambini che non frequentano la scuola.
Anche in Italia l’homeschooling è in crescita. Secondo il Ministero dell’Istruzione, nel 2020-21 gli studenti istruiti a casa erano 15.361, rispetto ai 5.126 del 2018. La pandemia ha certamente accelerato questa tendenza, ma molti genitori scelgono l’istruzione parentale per insoddisfazione verso le scuole tradizionali.
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