Categorie: Attualità

Addio carta e penna: gli studenti sanno scrivere solo su tablet e pc

Addio carta e penna a scuola, ormai i ragazzi sanno scrivere solo su tablet, smartphone e pc. E anche l’Università di Cambridge sventola bandiera bianca.

Infatti, sul Corriere della Sera.it, viene riportata la notizia del Daily Telegraph che rivela come l’austero tempio dell’istruzione superiore stia considerando l’ipotesi di ridurre drasticamente gli esami scritti e di permettere agli studenti di usare laptop e iPad al posto di carta e penna. Il motivo è banale, e preoccupante al contempo: i giovani non sanno più scrivere a mano, la loro calligrafia è a dir poco illeggibile.

Ma di chi è la colpa di questa incapacità di scrivere in modo chiaro e leggibile? la professoressa di Storia, Sarah Pearsall non ha dubbi: “Vent’anni fa, gli studenti scrivevano a mano per diverse ore al giorno, oggi lo fanno solo sotto esame. Quindi la colpa non può essere di maestre e genitori. Ma è solo mancanza di pratica.”

“Il declino della scrittura a mano è inarrestabile – ha commentato Sir Anthony Seldon, vice-rettore dell’Università di Birmingham. Dobbiamo accettare la realtà, la stragrande maggioranza degli studenti è stata educata così”.

E i professori della scuola superiore confermano: secondo una recente ricerca (commissionata dalla Bic), si legge ancora su Il Corriere della Sera.it, il 64 per cento ammette che la pessima grafia non permette di valutare correttamente i test scritti. Un professore su tre ha pure trovato degli emoticon – le faccine che ridono o piangono, eredità dei social network – sui fogli d’esame.
L’educatore Tony Sewell avverte: “la scrittura a mano è anche uno strumento utilissimo per il processo di apprendimento. La fluidità del movimento, nello scrivere e trascrivere le note, aiuta a memorizzare i dati, più che usando il computer”.

Ma non tutti i docenti si pongono resistenti e contrati alla nuova era di scrittura. Ad esempio Eric Mazur, professore di fisica ad Harvard e “padre” della cosiddetta ‘Flipped Classroom’ o classe capovolta, incoraggia i propri studenti a portare in aula cellulari e computer e “cercare lì dentro tutto quello che vogliono, quando vogliono”, anche sotto esame: perché, “la creatività e l’abilità analitica è più importante della memorizzazione”.

 

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Fabrizio De Angelis

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