E’ morto questa mattina al Policlinico Gemelli di Roma il senatore Ferdinando Imposimato, 82 anni, originario di Maddaloni in provincia di Caserta, magistrato e noto per il suo impegno politico e parlamentare. Di grande rilevanza, la sua opposizione alla legge 107/2015, la Buona Scuola.
Ricordiamo l’ultima intervista rilasciata a La Tecnica della Scuola, in occasione del convegno “De brevitate scholae: sulla brevità della scuola …& dintorni”, organizzato al liceo Classico “Terenzio Mamiani” di Roma dall’Associazione Unicorno l’AltrascuolA in collaborazione con Unicobas.
La biografia
Nel corso della sua carriera, si è occupato della lotta a Cosa Nostra, alla camorra e al terrorismo in Italia: è stato infatti giudice istruttore dei più importanti casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro del 1978, l’attentato a papa Giovanni Paolo II del 1981, l’omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Il fratello, Franco Imposimato, fu ucciso dalla camorra nel 1983.
Nel 1987, come indipendente di sinistra, Imposimato viene eletto nelle liste del Partito Comunista Italiano al Senato della Repubblica e nel 1992 alla Camera dei deputati. Nel 1994 viene nuovamente eletto al Senato. Per tutte e tre le legislature è membro della Commissione Antimafia e presenta numerosi disegni di legge sulla riforma dei servizi segreti, sugli appalti pubblici, sui trapianti, sui sequestri di persona, sui pentiti, sul terrorismo e sulla dissociazione. Successivamente passa al Partito Democratico della Sinistra, per divenire poi il responsabile alla giustizia dei Socialisti Democratici Italiani.
Dopo il rientro nei ranghi della magistratura italiana è stato giudice della Suprema Corte di Cassazione, dove viene nominato Presidente onorario aggiunto. Nel 2013 è stato preso in considerazione dal Movimento 5 Stelle, assieme ad altri nomi, per l’elezione a Presidente della Repubblica. Un mese dopo Imposimato affermerà pubblicamente di non essere un aderente al Movimento 5 Stelle ma di riconoscerne il merito di aver denunciato la paralisi e l’impotenza del Parlamento. Lo stesso partito lo ha sostenuto anche nella successiva elezione del 2015, votandolo in tutti i quattro scrutini.
Nell’ultimo periodo della sua vita si occupava occupava della difesa dei diritti umani, ed era impegnato nel sociale. È stato inoltre scelto per il riconoscimento di “simbolo della giustizia” dall’ONU, in occasione dell’anno della gioventù. Era stato ricoverato nei giorni scorsi al Gemelli, purtroppo nella mattina del 2 gennaio il suo cuore ha cessato di battere. I funerali si svolgeranno a Roma.