Ci avviciniamo alla fine di maggio e il personale docente è pronto portare a termine tutti gli adempimenti necessari per concludere l’anno scolastico. Abbiamo parlato del documento del 15 maggio, dell’importanza della compilazione del registro di classe e della stesura dei programmi svolti. Adesso facciamo chiarezza anche sulle UDA e su come valutare.
Le UDA, le unità di apprendimento, partono da obiettivi formativi adatti e significativi, sviluppano appositi percorsi di metodo e di contenuto, tramite i quali si valuta il livello delle conoscenze e delle abilità acquisite e la misura in cui la studentessa e lo studente hanno maturato le competenze attese.
A differenza di quanto avviene con le prove di verifica tradizionali, le UDA non valutano solo il prodotto finale o la performance, ma anche il processo. Lo studente viene infatti monitorato dall’insegnante (o dagli insegnanti) durante tutte le fasi di realizzazione.
Già nella fase di ideazione dell’UDA è bene fissare delle evidenze, ovvero gli aspetti osservabili dell’agire per competenze.
Sulla base di queste, si costruisce una rubrica di valutazione, che presenti descrittori delle evidenze graduati in livelli di padronanza. Con tale rubrica si valuteranno ad esempio la comunicazione nella madrelingua, l’ascolto e la comprensione di situazioni comunicative diverse… Oppure si valuterà il prodotto che lo studente è stato chiamato a creare, in gruppo o individualmente.
Oltre a questa, è bene avere una rubrica di processo/di osservazione, che descrive il saper agire in modo competente durante lo svolgimento di un compito di realtà. In questa griglia, si possono ad esempio valutare l’interesse, l’impegno, la collaborazione, lo spirito d’iniziativa, la creatività, il confronto, l’autonomia e i tempi di osservazione.
Sarà poi a discrezione del docente decidere se somministrare anche una prova di competenza o una prova di verifica tradizionale, per rilevare conoscenze e abilità, alla fine dell’UDA.
Si preveda infine sempre una rubrica di consapevolezza metacognitiva, legata all’autovalutazione. Che si tratti di una discussione in gruppo, ricostruendo il percorso svolto e autovalutando il proprio lavoro individuale o di una scheda sotto forma di questionario, il momento autovalutativo è prezioso per lo sviluppo di competenze metacognitive.
Tutte queste rubriche prevedono di solito i seguenti livelli: iniziale (D), per lo studente che ha incontrato maggiori difficoltà nell’affrontare il compito; base (C), per chi ha svolto il compito con mostrando parziale autonomia; intermedio (B), che rileva una certa competenza e la capacità di creare un prodotto ben sviluppato; avanzato (A), per chi ha saputo agire in modo esperto, dando origine a un prodotto significativo e originale.
La sorella di Giulia Cecchettin, Elena, sul suo profilo Instagram ha commentato duramente il discorso…
Le avventure della cagnolina Pimpa tradotte in arabo per raccontare ai giovani studenti del Kurdistan…
Spesso si dice che le ultime generazioni sono ossessionate dai social, dai like, dalle apparenze:…
Durante l'evento per la nascita della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, dedicata alla memoria della…
Nella Sala della Regina di Montecitorio si è svolta la “Presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin” in…
Il cantante 31enne Ghali ha nuovamente lanciato un forte messaggio sociale, che anche stavolta riguarda…