Alle ore 17.00 di oggi, con il 57% di scuole che hanno trasmesso i dati, l’adesione allo sciopero generale per il comparto scuola di oggi, 29 novembre, indetto da Cgil, Uil e sindacati di base, è stata del 5,65%.
Più in particolare, per i dirigenti scolastici l’adesione è stata dell’1,5%, per i docenti del 5,54%, per il personale Ata del 6,35%. Lo riporta un comunicato del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
“L’invito alla protesta non ha fatto breccia nel mondo della scuola che quotidianamente si impegna con dedizione e responsabilità per il futuro dei nostri giovani. La scuola deve rimanere uno spazio di crescita, dialogo e formazione. È fondamentale proseguire con determinazione il percorso di riforme avviato, orientato a migliorare la qualità del nostro sistema educativo, a valorizzare il ruolo degli insegnanti e a garantire a tutti gli studenti le migliori opportunità per costruire il proprio percorso formativo e professionale”, questo quanto dichiara Paola Frassinetti, sottosegretaria all’Istruzione e al Merito.
“Avanti con le riforme e con la valorizzazione professionale del personale della scuola”, questo il commento del ministro Valditara.
Come abbiamo scritto, le manifestazioni si sono svolte nelle principali città d’Italia. A Torino, al termine del corteo di studenti, centri sociali e attivisti pro-Palestina, i manifestanti – alcune centinaia – hanno bruciato una sagoma di stracci raffigurante il volto del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e tre maxifoto coi i volti della premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto e dell’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani. Il tutto è avvenuto tra grida di “Al rogo al rogo” e “dimissioni dimissioni”.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha condannato l’accaduto: “La mia solidarietà a Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Guido Crosetto. Bruciare le immagini del Presidente del Consiglio e di alcuni ministri richiama momenti violenti, intolleranti, oscurantisti della storia italiana ed europea. Chi non condanna duramente questi gesti ne è implicitamente complice.
“Chiediamo innanzitutto che ci siano le risorse per rinnovare i contratti nazionali, per poter aumentare davvero il salario e difendere il loro potere d’acquisto. Chiediamo che ci sia una politica che vada verso una stabilizzazione, perché il livello di precarietà che oggi è nella scuola credo che sia sotto gli occhi di tutti, è folle. E chiediamo, da questo punto di vista, quindi, che venga valorizzato fino in fondo il ruolo decisivo che hanno gli insegnanti per la crescita culturale e per la crescita anche civile dei cittadini e delle persone nel nostro Paese”, queste le parole di Maurizio Landini, segretario generale Cgil, ai microfoni della Tecnica della Scuola.
Ho sempre stimato e seguito con interesse il mio corregionale e coetaneo Alessandro Barbero e…
Già nel rinnovo del CCNL scuola 2019-2021 si parlava di costituire un’area specifica contrattuale per…
Al fine del riconoscimento dello stato di disabilità della persona, dal primo gennaio del 2025…
Anna Danesi, capitana della nazionale femminile di pallavolo, alta 195 cm, sguardo da cerbiatto, una…
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita privata a Napoli, si è recato dopo Caivano per partecipare alla…
I quesiti INVALSI di matematica per la terza media possono essere usati in classe per…