Secondo un sondaggio condotta dall’Associazione Di.Te. in collaborazione con Skuola.net, su un campione di 1.668 adolescenti tra i 9 e i 19 anni, il 75% del campione ha confrontato il proprio corpo con quello degli influencer e per il 46% di loro questo ha influito sul loro comportamento alimentare.
Qual è la ragione che spinge i giovani a utilizzare così tanto i social? Il 73% lo fa per guardare contenuti altrui che, purtroppo, solo nel 40% dei casi vengono “discussi” con i propri genitori. Appena il 6%, invece, pubblica ogni giorno dei contenuti. Inoltre, inizia a diffondersi la tendenza ad abbandonare le piattaforme, partita timidamente da qualche anno e ormai in crescita costante: il 6% degli over 13 – quindi teoricamente autorizzati a iscriversi a molte delle piattaforme – ha detto di essersi cancellato. Il motivo più diffuso? Ci passava troppo tempo, meglio staccare la spina. Mentre per il digital detox dei più piccoli – che magari si iscrivono aggirando le regole sui limiti d’età – un ruolo fondamentale sembrano averlo i genitori, visto che il 50% di quanti avevano un profilo è stato poi costretto a disiscriversi dietro espresso divieto di un famigliare. E circa due terzi degli intervistati (65%), per farsi vedere il meno possibile, si sono dotati di un profilo fake, falso.
A commentare i dati, Giuseppe Lavenia, psicologo, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te, che ha affermato: “Questi dati devono farci riflettere: se i modelli dei giovani sono gli influencer, vuol dire che non ci sono più tanti modelli così forti nella vita offline. Inoltre, questa tendenza non solo distorce la percezione della realtà, ma alimenta anche una costante insoddisfazione e una potenziale insicurezza nell’immagine di sé, con tutte le conseguenze che ne possono derivare sul benessere psicologico dei giovani, già parecchio provato dagli eventi degli ultimi anni, e sulle loro relazioni future. C’è un impatto emotivo negativo dei social media, come indicato dal 40% degli adolescenti che sperimentano sentimenti di depressione, ansia, gelosia e invidia, rivela una vulnerabilità psicologica”.
“L’ambiente digitale, seppur virtuale, ha effetti reali e profondi sul benessere psicologico dei giovani. È nostro compito degli adulti e della società in generale, aiutare i ragazzi a navigare in questi spazi digitali in modo più sicuro ed efficace, promuovendo allo stesso tempo un’autostima solida e resiliente”, questo l’invito di Lavenia.
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