Secondo una indagine demoscopica promossa da “Con i bambini” e condotta dall’Istituto Demopolis, dal titolo: “Adolescenti in Italia: che cosa pensano gli under 18 e cosa dicono gli adulti”, il 58% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni è convinto di non essere capito dagli adulti.
Anche sugli altri temi: scuola, violenza, dipendenza da internet, rapporti personali la tendenza viene confermata dai riscontri emersi nel percorso di “Non Sono Emergenza”, campagna di sensibilizzazione sul tema del disagio degli adolescenti
Lo scopo della ricerca era quello di favorire una conoscenza più approfondita sul fenomeno ascoltando direttamente i ragazzi e contestualmente promuovendo il loro protagonismo
Secondo i ragazzi, secondo quanto è emerso dallo studio, sarebbero tanti gli aspetti non compresi dagli adulti.
In particolare, non capiscono che vivono in un periodo diverso dal loro (49%), non capiscono quello che pensano e le loro idee (46%), le loro priorità (43%), il rapporto con la rete (41%).
Di certo, la variabile “Internet e Social” dilata le distanze di pensiero fra le generazioni: per l’84% dei genitori, quella da “web, smartphone e tablet” è una pericolosa dipendenza. Di segno contrario il giudizio degli adolescenti: solo il 22% dei ragazzi ravvede un rischio.
La maggioranza assoluta dei genitori sostiene di sapere che cosa facciano i figli online, ma vengono smentiti dal 70% degli adolescenti, secondo i quali appena un quarto dei genitori è informato sul loro eventuale consumo di alcol fuori casa.
Tre adolescenti su 10 trascorrono online più di 10 ore al giorno, mentre secondo i genitori il tempo trascorso on line sarebbe meno della metà, quasi il 40% dichiara fra 5 e 10 ore,
E ancora, il 62% degli adolescenti prediligerebbe le relazioni in presenza nei rapporti con i coetanei, ma a condizione poterle praticare, mentre 4 ragazzi su 10 non praticano affatto attività fisiche o sportive; addirittura meno di un quinto svolge attività musicali (19%), artistiche o teatrali (16%).