Il 12 marzo scorso, una nota MIUR, la n. 5272, ha fornito alle istituzioni scolastiche utili precisazioni riguardo all’adozione dei libri di testo per le scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2021/2022.
Nel ribadire che i collegi dei docenti sono chiamati a deliberare le adozioni entro il termine del 31 maggio 2021, la nota, firmata dal Direttore Generale del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione dott.ssa Maria Assunta Palermo, dopo aver richiamato la normativa vigente, invita le istituzioni scolastiche a far conoscere ai docenti le opportunità di consultazione online delle proposte editoriali, nel caso in cui l’emergenza epidemiologica non abbia consentito la promozione editoriale in presenza.
E’ prassi consolidata, nella stragrande maggioranza delle scuole italiane, che i consigli di classe siano convocati per discutere le proposte di adozione dei libri di testo (che dovranno poi essere deliberate dai collegi dei docenti) nella prima metà del mese di maggio.
Eppure, accade che, in un piccolo Liceo della provincia di Avellino, i consigli di classe siano convocati per discutere le proposte di adozione dei libri di testo addirittura il giorno 7 aprile 2021, che è il giorno previsto per il rientro dalle vacanze pasquali.
La convocazione obiettivamente prematura dei consigli, nonostante una buona parte dei docenti dell’Istituto ne abbia ragionevolmente chiesto (ma invano!) il differimento alla prima decade di maggio, appare, oltre che piuttosto strampalata (tutti i consigli di classe delle scuole d’Italia discutono le adozioni dei libri di testo a maggio e non il 7 aprile, basta spulciare tra i siti web degli Istituti scolastici per farsene un’idea), fortemente lesiva sia dei diritti del corpo docente, costretto a lavorare anche durante i pochi giorni di meritato riposo della pausa pasquale, sia dei diritti e dei legittimi interessi degli operatori editoriali e delle case editrici.
La situazione appare ancora più preoccupante se si considera che non è stato possibile per i docenti, anche a causa dell’emergenza Covid, avere opportuni contatti in presenza con gli operatori editoriali necessari a una ponderata scelta dei libri di testo e che non risultano attivate, da parte della suddetta scuola, le dovute iniziative atte a fornire le opportunità di consultazione online delle proposte editoriali, come pure dispone la nota MIUR.
Non ci resta che ribadire con fermezza: siano sacrosanti i diritti delle associazioni editoriali e anche quelli al meritato riposo pasquale dei docenti
Andrea Canonico
Giuseppe Scafuro
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