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Adozione libri di testo

Stanno iniziando in tutte le scuole italiane le operazioni finalizzate alla adozione dei libri di testo. Solo nella scuola elementare saranno coinvolti più di 250mila insegnanti e  140mila rappresentanti di classe che saranno a chiamati a scegliere o a confermare i testi di 2 milioni e mezzo di alunni; complessivamente nelle classi di scuola elementare entreranno l’anno prossimo 6 milioni e mezzo di  volumi (bisogna infatti considerare anche i testi per la religione e per la lingua straniera).
Per questa gigantesca fornitura i Comuni spenderanno complessivamente poco meno di 140 miliardi di lire o – se preferite – 70 milioni di euro.
Ma come fare per adottare un buon libro di testo ?
Proviamo a dare qualche suggerimento – per ora – sul libro di lettura per la scuola elementare; nei prossimi giorni ci occuperemo anche del sussidiario e delle procedure generali, valide per tutte le scuole.
Regola numero uno: non esiste il libro di lettura migliore di tutti, in quanto il libro si deve adattare al metodo di lavoro del team docente che lo utilizza.
E’ bene in ogni caso prestare attenzione ad alcuni elementi.
Un buon libro di lettura – per esempio – dovrebbe essere attento alla tematica interculturale che molte direttive ministeriali considerano ormai un vero e proprio “sfondo integratore” del progetto di scuola.
Gli apparati di esercizi che molto spesso corredano le diverse letture contenute nel libro sono certamente utili ma bisogna stare attenti che siano effettivamente pertinenti e che non trasformino la lettura in una “tortura”.
Un buon libro dovrebbe anzi contenere anche un discreto numero di brani privi di apparato, tratti possibilmente da testi classici, in modo da offrire agli alunni materiali che possano stimolare il gusto della lettura.
E’ opportuno poi che il testo contenga una discreta varietà di tipologie testuali (testi descrittivi, narrativi, poetici, argomentativi, ecc…).
E le immagini ?
Non devono servire semplicemente ad “illustrare” le letture, ma – oltre ad essere belle e gradevoli di per sé – devono anche essere leggibili in modo autonomo, in modo da servire anche per attività di educazione all’immagine.
Non è male, infine, dare uno sguardo anche ad aspetti solo apparentemente secondari: soprattutto il libro di lettura del II ciclo (III, IV e V classe) dovrebbe avere indici utili per una consultazione non sequenziale; i caratteri tipografici devono essere semplici e chiari, l’uso di caratteri tipografici colorati è poco consigliabile, le pagine devono essere chiaramente numerate, i brani devono contenere l’indicazione dell’autore (e possibilmente il riferimento al volume da cui sono tratti).

Reginaldo Palermo

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