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Affido culturale: una proposta per colmare la povertà educativa

Si sono da poco spenti i riflettori sulla Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e quelli sul Safer Internet Day, due occasioni mondiali per riflettere su stili e abitudini dei piccoli, degli adolescenti, a partire dagli effetti, ancora non del tutto noti del lockdown e della didattica a distanza.

A interrogarsi sulle possibili conseguenze dei mesi di chiusura delle scuole di quasi un anno fa e dell’attuale emergenza ancora in corso sono tra i tanti, i promotori del progetto Affido culturale – AC, che ha visto sino ad ora oltre 400 famiglie aderire.

Dati sulla percezione della povertà educativa

La percezione dell’opinione pubblica rispetto al prezzo che i bambini e i giovani pagano e pagheranno a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia è, secondo l’indagine condotta dall’istituto Demopolis per conto dell’impresa sociale la Fondazione Con i bambini, promotrice di Affido Culturale, indica come il 73% degli italiani sia preoccupato per lo scarso rendimento scolastico, dovuto proprio alla chiusura delle scuole e pertanto due terzi degli italiani ritiene che a pagare il prezzo degli effetti a lungo termine dell’emergenza Coronavirus saranno i più piccoli. Inoltre, gli italiani segnalano il peso crescente delle disuguaglianze fra i minori in Italia: il 72% ritiene che siano ulteriormente aumentate nell’ultimo anno.

Genitori e adulti affidatari culturali

Alla luce di questa indagine, considerando anche un altro dato saliente, secondo il quale solo il 9% degli italiani ritiene che da sola la scuola non possa colmare la povertà educativa, è nato il progetto Affido Culturale, il cui obiettivo è proprio quello di consentire ai bambini che non hanno la possibilità di vivere esperienze culturali, come la visita ad un museo o la frequentazione di ambienti naturali, di esserne parte. Si tratta di un servizio concreto, che si rivolge dapprima ai potenziali genitori affidatari, che possono essere madri e padri, ma anche coppie senza figli, o single. Tra questi e coloro che si trovano nell’impossibilità di offrire spazi culturali ai propri figli, si crea un contatto che riduce le distanze sociali, si formano amicizie e si colmano disagi.


Le città coinvolte sono attualmente Bari, Modena, Napoli e Roma e il potenziale candidato all’affido è la famiglia o la coppia con figli o chiunque sia già attivo nel tessuto culturale della propria città. Ci si impegna a fornire la propria disponibilità all’affido per almeno 14 mesi e con il coinvolgimento continuativo in una trentina di attività. I destinatari sono bambini e bambine tra i 6 e i 10 anni, che insieme ad un proprio familiare potranno visitare musei, passeggiare nella natura, e quando sarà possibile anche partecipare ad eventi teatrali e cinematografici. Non mancano nella lista delle proposte le biblioteche, i parchi cittadini, le librerie e gli eventi culturali delle città finora coinvolte.


Programma e modalità di partecipazione

Per poter conoscere le iniziative presenti al momento in cui ci si rivolge alle associazioni che hanno aderito, 25, basta accedere all’App@Con, attraverso la quale si viene immediatamente indirizzati all’evento scelto e alle famiglie affidatarie disponibili. La partecipazione al progetto è gratuita per bambini, affidatari ed eventuali propri figli, e nell’offerta della Fondazione Con i Bambini e delle associazioni che collaborano, c’è anche la merenda e l’eventuale costo dei mezzi pubblici.
Per saperne di più e per trovare nelle città aderenti i contatti per accedere ad AC, si può visitare il sito del progetto Affido Culturale.

Carmelina Maurizio

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