“L’Italia va riunita dal punto di vista formativo, c’è una frattura tra nord e sud. Agenda Sud è una strategia fortemente innovativa: il primo intervento strutturale, dotato di risorse imponenti – 325 milioni di euro -, per dare più docenti nelle scuole che hanno dei risultati formativi critici”, queste le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a “Il Punto G“, condotto da Giuliano Guida Bardi sulla Fm di radio Giornale Radio.
Valditara ha anche aggiunto: “I punti cardine di Agenda Sud? Una formazione specifica per i docenti che operano in realtà problematiche, una didattica innovativa con più laboratori, un sostegno sociopsicologico alle famiglie perché mandino i figli a scuola”, ha concluso il ministro.
Quest’ultimo ha poi parlato del merito: “Ogni giovane ha delle abilità che vanno scoperte. I ragazzi hanno dentro energia, sogni, che la scuola deve valorizzare. Dobbiamo uscire dalla logica novecentesca dell’intelligenza unica. Il merito non è eccezionale, irraggiungibile, per pochi eletti, ma è il meglio che ciascuno può dare con l’impegno, la motivazione. Il merito a volte viene inteso come elitario, come se tutti dovessero riuscire ad arrivare al massimo. Ma un giovane può essere uno straordinario tecnico, e anche questo deve essere valorizzato. Il docente tutor deve fare proprio questo, deve costruire un percorso su misura per tutti”.
“Una delle battaglie che mi sono prefisso è ridare autorevolezza ai docenti, e l’ho fatto subito chiudendo il contratto, con un aumento di 124 euro al mese in più per i docenti. Ci saranno poi altri aumenti di circa 160 euro al mese in più. Secondo Invalsi gli stipendi italiani hanno scalato un po’ la classifica, adesso non sono più agli ultimissimi posti”.
E, infine, in merito agli studenti manganellati Pisa: “Si tratta sempre di un momento di grande tristezza vedere situazioni di questo tipo. Mi rimetto a quanto dichiarato il ministro Piantedosi”.
Lo scorso 9 giugno, il ministro Valditara, in visita in Calabria, ha presentato il piano “Agenda Sud”, un piano dedicato al Mezzogiorno d’Italia, e intanto in particolare 150 scuole, volto a risolvere il problema della dispersione scolastica, che proprio al Sud raggiunge tassi altissimi, molto al di sopra delle medie europee.
Ecco le parole del ministro pronunciate in quell’occasione: “Partire dalla Calabria è un gesto di attenzione per lanciare un segnale a tutto il Sud, in quanto è inaccettabile continuare a leggere i report che danno dei risultati drammaticamente diversi dal resto del Paese. Da oggi iniziamo un percorso per dare un’opportunità a tutti i giovani del Sud”.
“Ho chiesto anche che si raccolgano le buone pratiche di ogni Paese dell’Europa in una banca dati. Vogliamo dare una visione e una strategia per affrontare tematiche che danno luogo alla dispersione. Partiremo con una sperimentazione su 150 scuole, platea che poi speriamo possa essere rafforzata. Individueremo queste scuole grazie all’Invalsi sulla base di dati oggettivi. La sperimentazione durerà due anni, per poi estenderla a tutte le realtà del Sud che mostrano fragilità”.
Ecco i dieci punti del piano:
Come è possibile leggere, il punto 5 parlava già di formazione docenti. In particolare, come riporta SkyTg24, Valditara ha parlato di “formazione dei docenti coordinata da Invalsi sulla didattica orientativa, sulla progettazione didattica per migliorare gli esiti dell’apprendimento”.
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