Il Consiglio Nazionale dell’AGeSC, attraverso un comunicato, invita il nuovo Governo a porsi come obiettivi prioritari interventi tesi al sostegno delle famiglie, nei loro compiti generativi ed educativi, e al rinnovamento della scuola.
Per questo l’Associazione condivide la necessità di realizzare la piena autonomia delle istituzioni scolastiche indicata dal Ministro Patrizio Bianchi e sottolinea il fatto che una vera autonomia esige una parità finalmente realizzata, altrimenti si rimane nella situazione dell’attuale monopolio statale della scuola che contrasta con i sistemi di istruzione di tutta Europa e che è responsabile degli insufficienti risultati di preparazione che risultano dalle indagini internazionali, dell’alto tasso di abbandono scolastico, dell’elevata percentuale di NEET tra i giovani e della scarsa mobilità sociale.
A questo scopo è necessario anche rafforzare l’istruzione e formazione professionale nel Paese con un adeguato sostegno.
Sostiene, dunque, che, anche a seguito della gestione delle scuole durante la pandemia di Covid, è urgente arrivare ad una piena autonomia, per la quale necessitano finanziamenti specifici e margini di manovra più ampi alle dirigenze scolastiche rispetto alla gestione dei docenti, dell’organizzazione didattica, degli orari e degli spazi.
Ma anche, precisa il comunicato, occorre arrivare alla parità economica per il sistema scolastico paritario avendo come obiettivo un finanziamento equivalente al costo di ogni studente per lo Stato, da raggiungere gradualmente nel giro di qualche anno.
Infatti le misure economiche attualmente in vigore per la parità – minime detrazioni per le famiglie, scarsi fondi per le scuole, insufficiente finanziamento del sostegno agli alunni disabili – non impediscono la continua chiusura di istituti e la mancanza di libertà di scelta delle famiglie meno abbienti, il che allontana sempre più l’Italia dall’obiettivo di un miglioramento del Sistema scolastico nazionale.
E’ urgente, conclude il comunicato, invertire la rotta.
Tuttavia, aggiungiamo, le scuole paritarie dovrebbero pure prevedere una formula diversa per il reclutamento dei docenti che sono da esse chiamati al di fuori e al di sopra delle graduatorie, secondo il proprio progetto “ideologico” e la loro finalità educativa, non su basi oggettive, come quelle statali. Per questo anche la Costituzione dice che, in piena libertà, esse si possono creare, ma “senza oneri per lo Stato”.
La “libertà di scelta educativa” infatti, sostanziandosi ciascuna negli obiettivi educativi propri e particolari, può anche innescare la creazione di tante “cittadelle della libera educazione”: da quella Islamica, a sua volta divisa fra sunniti e sciiti, a quelle ebraica, alla confucianesima (presente nelle comunità cinesi) e così via. Ma anche politica.
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