Politica scolastica

Aggiornamento DEF: di scuola non si parla. Stipendi in calo da gennaio 2019

A conclusione della conferenza stampa del Governo a conclusione del Consiglio dei Ministri in cui è stato discusso l’adeguamento del DEF possiamo confermare ciò che già nei giorni scorsi avevamo anticipato.
Per la scuola, e soprattutto per il trattamento economico dei docenti e del restante personale, c’è molto poco.
Di sicuro non si parla né di rinnovo del contratto e neppure di risorse per chiudere la falla della perequazione degli stipendi meno elevati: in altre parole è ormai quasi sicuro che a partire da gennaio personale Ata e docenti con meno di 15 anni di servizio subiranno una decurtazione degli stipendi variabile da 4-5 euro mensili fino a 27-30 (il taglio sarà tanto maggiore quanto più basso è lo stipendio).
Quanto al rinnovo dei contratti pubblici non se ne parla del tutto, nella migliore delle ipotesi potrebbe esserci un piccolo stanziamento del tutto insufficiente per aprire una qualsivoglia trattativa.
Per il resto potrebbe arrivare un po’ di soldi per attivare l’organico di potenziamento nella scuola dell’infanzia e per il tempo pieno al sud: questa operazione potrebbe essere favorita dal fatto che, trattandosi di due misure che decorreranno da settembre lo stanziamento per il 2019 sarebbe decisamente ridotto.
In pratica con 150 milioni di euro si potrebbero garantire 12mila posti in tutto (4mila di potenziamenti infanzia e 8mila di tempo pieno al sud): cifra più che ragionevole ma che, a partire dal 2020, risulterebbe triplicata.
Con ogni probabilità il Governo rimarcherà il fatto che per l’edilizia scolastica ci saranno investimenti significativi (ma è bene ricordare che si tratta di somme già stanziate dai precedenti dei Governi).
Intanto spunta l’ipotesi che una parte delle risorse necessarie per “irrobustire” gli organici potrebbe derivare da una riduzione (se non addirittura da un azzeramento) dei fondi destinati alla “valorizzazione” della professionalità docente e cioè dal bonus per il merito. L’ipotesi potrebbe avere l’avallo delle stesse organizzazioni sindacali, come avvenne – fatte le debite proporzioni – nell’estate del 2011 quando per vennero rivista gli scaglioni stipendiali per poter garantire il piano di assunzioni varato dal Governo.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Maturità 2025, che fine ha fatto la circolare per presentare le domande? Le scuole intanto stanno dando indicazioni, confermando la prima scadenza del 30 novembre

"Nelle more dell’emissione della nota M.I.M. sui termini, modalità e presentazione delle domande, da parte…

22/11/2024

Donne vittime di violenza, ministero dell’Istruzione illuminato di rosso. Valditara: la scuola sarà al vostro fianco

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una settantina di studenti di tre…

22/11/2024

Christian Raimo sospeso dal servizio per tre mesi: mi spiace, non volevo insultare Valditara ma difendere la scuola pubblica dalla politica distruttiva – VIDEO

L’insegnante e scrittore Christian Raimo ripercorre con ‘La Tecnica della Scuola’ i motivi che hanno…

22/11/2024

Una tiktoker: “Sono bella, non ho bisogno di studiare”. Castellana (Gilda): “Questi sono i messaggi che arrivano ai ragazzi?”

La rivista online La Scuola Oggi ha organizzato un dibattito pubblico sul tema “Aggressioni in…

22/11/2024

Promuovere la sicurezza nelle scuole: al via la seconda edizione del concorso nazionale per gli studenti

In occasione della Giornata della Sicurezza nelle Scuole, il Ministero dell’Istruzione e del Merito d’intesa…

22/11/2024

Benessere emotivo e relazionale degli studenti, arriva il docente facilitatore nelle scuole di Trento tra due anni

Nelle scuole della provincia autonoma di Trento sta per arrivare una grande novità: come annunciato…

22/11/2024