Continuano a pervenire lamentele riguardo l’aggiornamento telematico delle Graduatorie ad esaurimento. Dopo la richiesta da parte del Miur di inviare di nuovo le domande inoltrate fino al 22 aprile, seguendo una precisa procedura, stavolta diversi utenti ci hanno indicato una grave carenza del sistema di aggiornamento. Digitando username e password, questi docenti precari si sono ritrovati davanti una pagina con al centro solo le seguenti parole: Errore di Sistema – SERVIZIO MOMENTANEAMENTE NON DISPONIBILE. Praticamente, l’utente viene invitato ad attendere. E a riprovare in un secondo momento.
Inoltre, è confermato che il software di aggiornamento cancella in modo automatico tutti gli indirizzi PEC, senza dare peraltro la possibilità di inserirli di nuovo.
Gli inconvenienti stanno creando ulteriori tensioni tra i candidati all’aggiornamento delle GaE. Riportiamo lo sfogo di Melania Bisicchia, uno dei docenti precari “stoppati” dalle anomalie del sistema informatico. “Una così delicata e IMPORTANTISSIMA operazione, che vale il futuro lavorativo di ciascun docente precario, non può e NON DEVE essere compromessa da alcun errore di sistema e da cattivi funzionamenti del nuovo software del Miur”, sostiene la docente. Che poi rincara la dose di critiche: “ritengo sia necessario mettere fine a questa ‘farsa’ del Ministero, non curante dell’ansia che tale malfunzionamento sta provocando ai docenti precari”. E propone quella che reputa l’unica soluzione possibile per sanare la situazione dei mancati invii dei dati, derivanti da continue difficoltà tecniche: occorre “dare la possibilità di poter consegnare il modello in modalità cartacea, così come si è sempre proceduto ad ogni aggiornamento (…). Inoltre, ricordo che l’aggiornamento non puo’ e NON DEVE essere stabilito in un periodo in cui vi sono varie festività (Pasqua, Liberazione e festa del lavoro), specie se poi la modalità è solo ed esclusivamente on line”.
Secondo Bisicchia, da Viale Trastevere farebbero bene a prendere le dovute contromisure. In caso contrario, il ministero dell’Istruzione si esporrebbe a “numerosi contenziosi che, inevitabilmente, il Miur potrà aspettarsi a seguito – concluda la docente precaria – delle ormai solite e note disorganizzazioni, incoerenze e inefficienze”.
La richiesta di ripristinare il modello di domanda di aggiornamento con modalità cartacea non è nuova: farla, per primi, erano stati nei giorni scorsi i sindacati. In particolare la Cisl Scuola e la Gilda degli insegnanti. Ora a proporla con forza sono anche i docenti. La scelta finale spetta chiaramente al Miur. Ma, qualora gli evidenti limiti tecnici dovessero permanere, al Ministero non sembrano avere troppe possibilità.
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