Anche se la UIL Scuola Rua non è stata presente all’informativa per l’aggiornamento delle GPS per il biennio 2024/2026, interviene con un comunicato su alcuni dettagli della prossima OM sull’aggiornamento delle GPS, rilevando punti critici non ancora sollevati.
All’interno della bozza dell’ordinanza ministeriale che regolerà il prossimo aggiornamento GPS, sostiene il sindacato guidato da Giuseppe D’Aprile, sono contenute delle criticità che si spera vengano ripensate ed eliminate. C’è il divieto, per chi è inserito in GPS, di produrre domanda per gli interpelli di altra provincia per i posti comuni.
Viene preclusa la possibilità di far valere, continua l’analisi della Uil Scuola, come accesso alla II fascia GPS sostegno, l’a.s. in corso 2023/2024 ai docenti non specializzati che con tre annualità di servizio potrebbero farne tranquillamente parte. Inoltre, limitazioni per il personale di ruolo che accetta supplenza su altro grado o tipologia di posto.
Per la UIL Scuola Rua, rispetto al biennio precedente, dunque, saranno poche le novità, mentre restano tutte le criticità che erano già state sollevate in questi due anni e che con molta probabilità non troveranno nessuna soluzione nel prossimo aggiornamento.
Tra le criticità più diffuse, viene segnalata dalla UIL, quella della scelta delle 150 preferenze che viene fatta ogni anno al buio, senza conoscere le effettive disponibilità.
La scelta di fatto obbligata di esprimere tutte le preferenze della provincia per non rischiare di essere saltati dall’algoritmo e non trovare più convocazione nei turni successivi.
Anche nel prossimo biennio ci sarà la palese violazione dei diritti di coloro i quali sono utilmente collocati in graduatoria con un punteggio superiore e che verranno scavalcati, nei turni di nomina successivi, da chi ha meno punteggio, perché considerati rinunciatari per non aver espresso tutte le sedi nella domanda di partecipazione.
Nonostante il Ministero continui a soccombere in giudizio nei tanti ricorsi vinti dalla Federazione UIL Scuola Rua, non ha previsto nessuna modifica per sanare questa situazione. Resterà efficace il divieto di frazionamento di un posto intero per permettere il completamento orario a chi viene accontentato su spezzone.
Come la UIL Scuola Rua ha più volte sottolineato, ciò è una palese violazione dell’art. 40 comma 7 del CCNL 2007, ancora in vigore, in cui è chiaramente specificato che “ Il personale […] con orario settimanale inferiore alla cattedra oraria, ha diritto, in presenza della disponibilità delle relative ore, al completamento o, comunque, all’elevazione del medesimo orario settimanale”.
Per il prossimo aggiornamento non è contemplata la possibilità di inserire il servizio che si svolgerà successivamente alla chiusura della procedura come reso possibile nel 2022 su specifica richiesta della UIL Scuola.
È in arrivo una norma che tenderà a bloccare i docenti precari su supplenze di sostegno. Lo dice espressamente il comunicato della UIL scuola Rua, in cui emerge che servirebbe aprire più corsi universitari specializzanti sul sostegno e autorizzare il contingente delle immissioni in ruolo pari al fabbisogno, per superare la prassi di utilizzare questi insegnanti a tempo. Nel comunicato del sindacato guidato da D’Aprile, si citano i numeri delle 21000 ammissioni ai corsi universitari di specializzazione, tra l’altro geograficamente non funzionali alle reali esigenze dei territori, a fronte di un fabbisogno – 90.000 posti in deroga sul sostegno – che non rispecchia appunto l’esigenza di un intero paese. Solo rispondendo all’effettivo fabbisogno si può dare, secondo Giuseppe D’Aprile, una risposta concreta ad una esigenza sempre più evidente, limitando, il più possibile, che l’alunno con disabilità sia assegnato ad un docente senza titolo. Sul fronte delle assunzioni, inveve, bisogna considerare le GPS di I fascia, conclude il comunicato UIL scuola, come ulteriore canale di assunzione in ruolo in cui è inserito personale già abilitato su posto comune o specializzato sul sostegno.
Così come resta imprescindibile, per la UIL Scuola Rua, la trasformazione dell’intero organico di fatto in organico di diritto soprattutto per i posti di sostegno, che permetterebbe non solo di assumere il personale precario su tutti i posti vacanti oggi disponibili ma soprattutto eviterebbe un numero esorbitante di supplenti che non garantiscono la continuità didattica agli alunni con disabilità.
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