Intervenuto nel corso della diretta della Tecnica risponde live di martedì 26 marzo, il segretario nazionale della Cisl Scuola Attilio Varengo ha parlato delle principali novità relative alle Gps 2024/26, con l’aggiornamento che arriverà a giorni:
“Intanto si può selezionare un’unica provincia. La prima scelta che deve fare un aspirante è indicare la provincia in cui vuole figurare nelle graduatorie per le supplenze poi, noi abbiamo soprattutto per quello che riguarda la seconda fascia, docenti che sono in possesso di titoli di laurea che, a seconda della laurea stessa, o anche a seconda degli esami integrativi sostenuti e superati, possono dare accesso a diverse classi di concorso”.
“Attualmente non c’è ancora la piattaforma però possiamo parlare storicamente degli strumenti messi a disposizione dallo stesso Ministero. Quest’ultimo renderà disponibili delle guide ma metterà anche, per quello che riguarda la capienza delle varie graduatorie nelle diverse province, file che potranno indicare agli interessati il numero di aspiranti che nel frattempo avevano posto domanda per quella classe di concorso, per quel posto e per quella provincia”.
Le novità delle Gps
“Le novità sono state provocate dalle modifiche che la legge ha disposto sui titoli di accesso alle graduatorie. L’anno scorso avevamo una prima fascia destinata agli abilitati e una seconda fascia alla quale poteva accedersi fatto salvo il possesso del titolo di studio e di ulteriori requisiti posseduti, in particolar modo facciamo riferimento ai 24 cfu. Oggi il requisito dei 24 cfu, che ricordiamo era stato arrestato al 31 ottobre 2022, non è più richiesto. E quindi cosa succede? Vengono a variare i requisiti per accedere alla seconda fascia delle Gps per la quale sarà nel nostro caso necessario disporre del titolo di studio richiesto dagli ordinamenti. Nel frattempo gli stessi ordinamenti per la scuola secondaria di primo e secondo grado sono stati almeno in parte variati per ultimo dal Dm 255″.
“Può anche succedere, è raro perché la revisione dei regolamenti è andata nella direzione di rendere più flessibili le classi di concorso però potrebbe succedere che, rispetto ai requisiti di accesso, richiesti per esempio dal Dm 255, un docente che in precedenza aveva un titolo di studio che gli consentiva un determinato insegnamento, oggi, in forza dell’entrata in vigore del nuovo regolamento necessiti per esempio di esami integrativi. Come deve comportarsi il docente? Non deve preoccuparsi particolarmente nel senso che, i titoli di studio che erano posseduti e validi secondo il precedente regolamento che ricordiamo essere il Dm 259/17 mantengono la loro validità anche dopo l’entrata in vigore del 255 nel senso che, se io possedevo quel titolo già alla data di entrata in vigore del 255 il mio titolo di studio resta in vigore”.
“Una seconda importante novità riguarda sempre i titoli di accesso, questa volta però per la seconda fascia della scuola primaria e dell’infanzia. Oggi, il regolamento che ci è stato presentato e che è andato al Cspi prevede una lettura decisamente più facile perché hanno titolo ad accedere alla seconda fascia infanzia e primaria coloro che sono iscritti nell’anno accademico 2023/24 alla terza annualità del percorso di laurea e hanno acquisito almeno 150 cfu”.