Cara ministra Azzolina,
Lei rinvia di un anno l’emanazione di un importante provvedimento scolastico, quale è l’Ordinanza Incarichi e supplenze (si chiama ancora così?), perché gli uffici non sono in grado di sopperire a certe questioni tecniche informatiche.
Ma non lo sapeva da quando era stata eletta a parlamentare, da quando aveva ricoperto la carica di vice ministro o altro, e non lo sapeva tre mesi fa quando tutta radiosa e rossa purpurea in labbra, ha assunto la carica di Ministro della Repubblica della Istruzione?
E allora perché, sapendo che la vita amministrativa è cosparsa di innumerevoli atti amministrativi giornalieri, oltre che delle sue attività pubbliche relazionali esterne al Ministero, non ha cercato di provvedere? Ha fatto approvare dal Parlamento un importante atto amministrativo che è stato quello di far sì che gli incarichi venissero assegnati da una graduatoria unica regionale, togliendo l’incombenza ai Dirigenti Scolastici che l’avrebbero espletata lo stesso in modo egregio, come è sempre avvenuto da che c’è il precariato nella scuola, quindi in parte complicando le procedure di chiamata per gli incarichi, che doveva avere sì, lo scopo di una centrale unica per assegnare gli incarichi, ma forse al contempo ciò avrebbe intasato gli Uffici Scolastici Regionali di un super lavoro, di cui adesso ci si accorge la gravità e la complicanza .
Allora non doveva accettare la novità legislativa e lasciare le cose come erano sempre state.
Ma suvvia! il suo Ministero non è in grado di sobbarcarsi il nuovo lavoro? Ma a parte che il lavoro se lo sobbarcano gli UU.SS.RR. che non mi sembra navighino in brutte acque circa la tecnologia informatica e le dotazioni informatiche, basta spendere qualche decina di migliaia di euro di quei 85 milioni di euro deliberati alcuni giorni fa e chiamare ditte specializzate per attrezzarsi bene una volta per tutte e anche se si fosse finito a luglio, ma almeno i principi sarebbero stati salvati nell’interesse della scuola.
Ma ci pensa Ella, signora Ministro, che le segreterie scolastiche saranno inondate di un milione di MaD, tante quante lei ha paura di amministrare e processare negli uffici centrali e periferici del suo dicastero, che i precari docenti faranno una faticaccia a spedire tutte le MaD, che dovranno fare decine e decine di collegamenti ai siti delle scuole che chiedono la compilazione di un format particolare o che dovranno affidarsi a siti privati che, dietro compenso, faranno il lavoro in sostituzione.
A questo punto, se il problema consiste nella costituzione degli elenchi provinciali, con decreto ministeriale abolisca tale passaggio per quest’anno e procediamo con la vecchia solita consueta procedura, ma non faccia perdere un anno, anzi tre anni, di attesa a quanti hanno già pronta tutta la documentazione per iscriversi on line a questa benedetta fase di procedura per incarichi e supplenze.
Se il problema è il Covid 19, allora dobbiamo adottare tutte le precauzioni del caso che consigliano i medici e possiamo fra una decina di giorni tornare a lavorare nelle segreterie e uffici amministrativi. Altrimenti che facciamo? Moriamo tutti chiusi in casa di fame.
Giovanni Cappuccio
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