L’aggiornamento delle graduatorie di istituto non si svolgerà nel 2020, ma nel corso del prossimo anno scolastico. Lo prevede il comma 4 dell’articolo 2 del nuovo decreto scuola, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Con questo provvedimento, quindi, le nuove graduatorie provinciali e la conseguente scelta delle 20 scuole all’interno della provincia, saranno costituite nel corso del prossimo anno scolastico 2020/21 per il triennio successivo 2021/22, 2022/23, 2023/24. Pertanto le supplenze del prossimo anno scolastico saranno effettuate con le graduatorie di istituto attualmente in vigore, ovvero quelle presenti dal 2017. E ovviamente, tramite le domande MAD, la messa a disposizione.
I malumori per questo provvedimento sono tantissimi. Tuttavia la scelta del Ministero è stata sofferta, come ha esplicitamente spiegato il ministro Lucia Azzolina nel corso della conferenza stampa successiva all’approvazione del decreto in Consiglio dei Ministri: “Chiedo scusa a tutti i precari ma non sarà possibile aggiornare le graduatorie di istituto. Non riusciamo a portare avanti un milione di moduli cartacei, ci riaggiorneremo il prossimo anno”.
Stiamo parlando infatti di circa un milione di domande fra nuovi ingressi nelle graduatorie docenti per le supplenze e aggiornamento dei titoli di chi già era iscritto nel triennio precedente. Appare evidente per il Miur, infatti, che un sistema basato su una mole di istanze del genere, quest’anno, con la chiusura quasi totale delle scuole, non poteva essere contemplata.
Ma i precari, ovviamente, non l’hanno presa bene. Sono in tantissimi, già dalle prime bozze del decreto, che hanno storto il naso e criticato pesantemente il Ministero: “Non è possibile che non si trovi un modo per aggiornare le graduatorie nel 2020. Si stanno facendo le lezioni online ma non è possibile fare una domanda di aggiornamento o nuovo inserimento in graduatoria. E’ davvero assurdo!”
Addirittura c’è anche una proposta, giunta fra le decine in redazione, per arginare il problema: “L’aggiornamento e il nuovo inserimento si può fare anche con PEC. Per quest’anno si dovrebbe evitare di rendere la graduatoria provinciale, perché diventa più complicato. Spiego come: il docente invia TRAMITE PEC la domanda ad una scuola, indicando le altre preferenze, la segreteria gestisce la domanda operando in smartworking. Semplicissimo! E più oggettivo e TRASPARENTE delle MAD. La Azzolina voleva ridurle o sbaglio?”
E’ vero che gestire queste domande in smart working da parte delle segreterie potrebbe diventare un problema di non poco conto. Tuttavia, la posizione dei precari è comprensibile, specialmente quelli che speravano nel primo inserimento per iniziare la carriera di insegnante.
Ovviamente non si sono fatte attendere le reazioni politiche alla notizia del rinvio dell’aggiornamento graduatorie docenti. Nicola Fratoianni, di Sinistra Italiana, punta l’attenzione su alcuni aspetti: “la questione del ‘congelamento delle graduatorie’ per il prossimo anno scolastico la riteniamo una prospettiva insostenibile per le decine di migliaia di docenti precari che già sono in terza fascia, così come per i tantissimi giovani che hanno investito tempo, studio e denaro per acquisire CFU e TFA (specializzazione sul sostegno)”, spiega Fratoianni, che prosegue: “Non si può rispondere a coloro che in questi mesi stanno facendo, insieme a tutti i loro colleghi, uno sforzo straordinario senza precedenti per rendere possibile la didattica a distanza in tutte le scuole, che il Ministero non è in grado di aggiornare le graduatorie. Proprio non si può. Dobbiamo con ogni sforzo necessario rendere possibile l’aggiornamento sin dall’avvio del prossimo anno scolastico. Non faremo mancare il nostro contributo e sostegno per studiare le soluzioni necessarie per renderlo possibile“.
L’esponente di LEU conclude: “Lo dobbiamo ai docenti e agli studenti che altrimenti si avvieranno ad affrontare il prossimo anno scolastico con tantissime cattedre coperte con le messe a disposizione (Mad) con possibili notevoli ritardi“.
Anche Mario Pittoni della Lega ci va giù pesante sul tema: “Per rimediare al pasticcio che costringe al rinvio dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto, il ministro dell’Istruzione non deve fare altro che ammettere l’errore, presentando un provvedimento correttivo straordinario che faccia slittare la provincializzazione al prossimo triennio, consentendo la riapertura delle graduatorie con le vecchie regole“.
Il senatore leghista spiega come, a suo modo di vedere, potrebbe essere gestita la questione: “Ci sarà tutto il tempo per sviluppare il nuovo regolamento e la reingenierizzazione del sistema informativo del ministero in riferimento a graduatorie e nomine di competenza dei dirigenti scolastici. Per il presente, posto che la seconda fase della procedura (la scelta delle scuole) è già informatizzata, basterà sostituire la consegna a mano delle domande con l’invio tramite mail con allegati documenti in formato PDF“.
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