La formazione obbligatoria dei docenti appare ancora una nebulosa non chiara e infatti Anief incomincia già a diffondere il seme del dubbio: prima di tutto la collocazione oraria di tale formazione obbligatoria: quando? Premesso, infatti, che l’orario di lavoro dei docenti è definito dal contratto collettivo nazionale e si compone di lezioni frontali, più 40 ore annuali per le attività collegiali e altre 40 per lo svolgimento di attività connesse all’insegnamento, viene da sé che la formazione sarà aggiuntiva al “pacchetto” di impegni annuali.
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Quindi si tratterebbe di aggiungere impegni a impegni “qualsiasi impegno aggiuntivo in un ambiente di lavoro, seppur relativo alla formazione, non può essere adottato se non trova spazio all’interno di un contratto nazionale”.
“La linea adottata dal Miur da un anno a questa parte, però, non è stata quella di far crescere di pari passo anche adeguati compensi per questi oneri aggiuntivi ma, al contrario, di rimanere fermi al contratto del 2009: si aggiungono, di fatto, nuovi doveri e obblighi, continuando a eludere i diritti. Nel frattempo, infatti, il personale continua a percepire buste paga ridicole, ampiamente superate dal costo della vita perché pure l’indennità di vacanza contrattuale è stata incredibilmente congelata”.
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