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Aggredita perché lesbica. Picchiata mentre andava a scuola

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April 19, 2025

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Una 15enne, i capelli molto corti e addosso vestiti da uomo, ha denunciato di essere stata picchiata, in centro a Torino, “perché lesbica”. Immediata la solidarietà del Comune di Torino e della Regione Piemonte, al fianco della ragazza insieme all’Arcigay. La ragazza ha riferito di essersi rivolta alle forze dell’ordine che hanno iniziato a svolgere degli accertamenti.

La ragazza aggredita mentre andava a scuola

L’aggressione è avvenuta nei giorni scorsi alla fermata della metropolitana davanti alla stazione di Porta Nuova, verso le 8 del mattino, mentre si recava a scuola. Questo il racconto della ragazza:  “Mi urlava ‘Tu sei una femmina, non devi andare in giro vestita così’. Mi ha tirato un pugno sul volto e poi mi ha presa a manate sul costato.  Stavo prendendo il bus per andare a scuola, quando un uomo sulla trentina mi ha insultata e presa a pugni. Io, che faccio boxe, ho provato a difendermi. Poi sono scappata. Nessuno, tra i passanti che hanno assistito al scena, mi ha aiutata”.

Le parole della madre

“Ha un occhio viola – dice la madre intervistata all’ospedale Molinette dove è stata portata la figlia- ed è molto scossa. Sin da piccola, è stata vittima di bullismo per il suo orientamento sessuale e per i suoi modi mascolini. I compagni la prendevano in giro, le dicevano lesbica, fai schifo. Da quando ha accettato di avere una cotta per una ragazza, però, l’ho vista felice”.

Il comune di Torino

“La lesbofobia, così come l’omofobia e la transfobia, sono mali che attanagliano la nostra società e da cui fatichiamo a liberarci – commenta l’assessore ai Diritti del Comune di Torino-. Serve una legge nazionale, che garantisca non solo la persecuzione del reato, ma che crei una trasformazione culturale diffusa, a iniziare dalle scuole. Nel frattempo bisogna lavorare per costruire una società che non stia ferma davanti a certi gesti”.

Anche l’assessore ai Diritti civili della Regione Piemonte, parla di un “grave episodio di intolleranza e di ignoranza. Ci troviamo di fronte a un atto che ferisce la libertà di coscienza individuale nella sua sfera più profonda: un gesto di prevaricazione che non deve trovare alcuna forma di giustificazione”.