Una 15enne, i capelli molto corti e addosso vestiti da uomo, ha denunciato di essere stata picchiata, in centro a Torino, “perché lesbica”. Immediata la solidarietà del Comune di Torino e della Regione Piemonte, al fianco della ragazza insieme all’Arcigay. La ragazza ha riferito di essersi rivolta alle forze dell’ordine che hanno iniziato a svolgere degli accertamenti.
L’aggressione è avvenuta nei giorni scorsi alla fermata della metropolitana davanti alla stazione di Porta Nuova, verso le 8 del mattino, mentre si recava a scuola. Questo il racconto della ragazza: “Mi urlava ‘Tu sei una femmina, non devi andare in giro vestita così’. Mi ha tirato un pugno sul volto e poi mi ha presa a manate sul costato. Stavo prendendo il bus per andare a scuola, quando un uomo sulla trentina mi ha insultata e presa a pugni. Io, che faccio boxe, ho provato a difendermi. Poi sono scappata. Nessuno, tra i passanti che hanno assistito al scena, mi ha aiutata”.
“Ha un occhio viola – dice la madre intervistata all’ospedale Molinette dove è stata portata la figlia- ed è molto scossa. Sin da piccola, è stata vittima di bullismo per il suo orientamento sessuale e per i suoi modi mascolini. I compagni la prendevano in giro, le dicevano lesbica, fai schifo. Da quando ha accettato di avere una cotta per una ragazza, però, l’ho vista felice”.
“La lesbofobia, così come l’omofobia e la transfobia, sono mali che attanagliano la nostra società e da cui fatichiamo a liberarci – commenta l’assessore ai Diritti del Comune di Torino-. Serve una legge nazionale, che garantisca non solo la persecuzione del reato, ma che crei una trasformazione culturale diffusa, a iniziare dalle scuole. Nel frattempo bisogna lavorare per costruire una società che non stia ferma davanti a certi gesti”.
Anche l’assessore ai Diritti civili della Regione Piemonte, parla di un “grave episodio di intolleranza e di ignoranza. Ci troviamo di fronte a un atto che ferisce la libertà di coscienza individuale nella sua sfera più profonda: un gesto di prevaricazione che non deve trovare alcuna forma di giustificazione”.
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