Un fatto increscioso, l’ennesimo della stessa matrice, quello che ha avuto come teatro il Liceo Scientifico Ettore Majorana di Latina. Come abbiamo riportato, i parenti di una studentessa che si è rifiutata di consegnare il cellulare ai docenti, il cui uso è stato vietato da una recente circolare del dirigente scolastico, si sono introdotti a scuola per “difendere” l’alunna, scatenando la loro rabbia contro il personale scolastico.
Il fatto è gravissimo, e dimostra quanto ci sia ancora da fare per garantire una relazione sana tra i genitori degli alunni e i docenti. A commentare quanto accaduto è stato Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Roma, secondo quanto riporta Adnknronos.
Secondo quest’ultimo si tratta, “ancora una volta, dell’ennesimo episodio di aggressione contro la scuola e i suoi operatori, colpevoli di avere la presunzione non solo di istruire ma anche di educare ai valori civili, di tolleranza di democrazia gli studenti”.
“I genitori della studentessa che si ribella alla norma della scuola, di lasciare cioè il cellulare fuori dalla classe – ha sottolineato Rusconi – dovrebbero aver firmato insieme alla figlia, ad inizio d’anno, il patto di corresponsabilità con la scuola in cui vi sono descritti una serie di comportamenti da tenere all’interno dell’edificio stesso. Decisioni prese di comune accordo tra il preside, i docenti, gli studenti e le famiglie, cioè dal Consiglio d’Istituto. Norme comportamentali – ha evidenziato – che coinvolgono sul piano educativo/disciplinare la formazione dello studente a livello personale e di relazione sociale”.
“Purtroppo sempre più sta diventando dilagante l’abuso della tecnica a scapito della conoscenza della tecnologia. Essere cittadini oggi vuol dire saper condividere con gli altri il rispetto e le buone maniere sia nel mondo reale sia in quello virtuale. Episodi come questo ne dimostrano esattamente la mancanza in entrambe le realtà, che è poi unica”, ha aggiunto il presidente Anp.
Infine Rusconi ha sottolineato quanto, a suo avviso, si dovrebbero mettere in campo azioni concrete per scongiurare altri episodi del genere: “Lo sportello psicopedagogico, da molti di noi auspicato in ogni istituto, dovrebbe interessarsi anzitutto dell’educazione di molte famiglie. I figli apprendono sempre dagli esempi dei genitori”, ha concluso.
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