Diventata una prassi ormai l’aggressione quotidiana contro gli insegnanti, se ne registrano uno al giorno di casi gravi che vanno nella direzione di aggredire fisicamente il docente che, come dipendente dello Stato, si trova dietro la cattedra perché ha superato un concorso pubblico.
È arrivato il momento di difendere prima il docente e poi l’alunno, perché i docenti devono poter svolgere tranquillamente il loro lavoro, in modo dignitoso, non essere giornalmente aggrediti fisicamente da alunni che della scuola non gliene frega niente e ci vanno solo con il preciso intento di aggredire non più solo verbalmente, ma anche fisicamente i docenti, che già si trovano quotidianamente in trincea a combattere mille situazioni.
Sarebbe il caso che lo Stato di svegli e guardi in faccia la nuda e cruda realtà non che si trinceri dietro le scartoffie propinando corsi di formazione, convegni, conferenze, momenti in cui c’è solo un gran bla bla bla e di concreto poi non si fa nulla.
Per garantire una condizione di serenità è bene intervenire prima che le vicende di aggressioni fisiche ai docenti si diffondino a macchia d’olio e diventino di ordinaria amministrazione.
Sarebbe il caso di effettuare controlli all’ingresso delle scuole da parte di agenti di polizia dotati di metal detector oppure pattugliare tutte le scuole quotidianamente con ronde di forze dell’ordine pronte ad intervenire tempestivamente in caso di aggressioni fisiche nei riguardi dei docenti.
Gli insegnanti si potranno così sentire più tranquilli e potranno compiere il loro lavoro onestamente.
C’è bisogno urgente di un ripristino della legalità e della responsabilità che ormai sono fuori controllo.
Mario Bocola