Attualità

Aggressione Firenze. Scritte offensive, insulti e minacce alla sorella di un indagato: costretta a cambiare scuola

La vicenda dell’aggressione squadrista che ha avuto luogo lo scorso 18 febbraio davanti al liceo Michelangiolo di Firenze porta altri strascichi dietro di sé. Come riporta La Nazione, la sorella di uno degli indagati per il pestaggio, membro di Azione Studentesca, studentessa del liceo, avrebbe deciso di cambiare scuola.

La ragazza non appartiene ad alcuna fazione

Il motivo? Troppi insulti, minacce e offese ricevute, tra cui l’epiteto “Fascista!”, semplicemente a causa della sua parentela con il ragazzo indagato appartenente ad un movimento legato alla destra. Insomma, il clima nella scuola, di matrice fortemente antifascista, è diventato troppo ostile per la sedicenne, che ha deciso, d’accordo con la famiglia, di proseguire il suo percorso scolastico altrove. La ragazza, a quanto pare, non è impegnata politicamente.

Sono vari gli episodi che hanno visto vittima la ragazza; su una porta della scuola, ad esempio, è comparsa la scritta “Occhio” apposta con un pennarello rosso preceduta dal cognome della giovane e firmata con una falce e martello e la freccia dei centri sociali. Il fratello della sedicenne, che frequenta il liceo Castelnuovo, ha fatto una decisione simile, stanco di studiare in un ambiente per lui poco sereno.

Continuano le indagini

Nel frattempo le indagini, condotte da due procure – quella ordinaria per i maggiorenni, quella dei minori per gli under 18 – stanno andando avanti. Sono ancora sotto sequestro gli smartphone dei militanti di Azione Studentesca perquisiti lo scorso 23 febbraio.

Ricordiamo che, come abbiamo riportato, un fascicolo in cui si ipotizza il reato di violenza privata aggravata nei confronti dei due studenti che sono stati colpiti con calci e pugni da sei giovani appartenenti ad Azione Studentesca è stato aperto dalla procura di Firenze.

Da quanto appreso nei confronti di quest’ultimi sei giovani, tra cui tre minorenni, ci sarebbe una segnalazione alla magistratura da parte della Digos che sta svolgendo le indagini. Il fascicolo è stato aperto sulla base del rapporto presentato dalla Digos. La prima relazione, inviata ai Pm, si è basata anche su raccolta e esame dei video e delle testimonianze.

Redazione

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