Attualità

Aggressioni ai docenti e dirigenti scolastici, una deriva etico-morale della nostra società. [Intervista al dott. Antonino Guarnaccia]

La cronaca scolastica di questi ultimi anni ci racconta di una società molto cambiata rispetto a mezzo secolo fa quando la figura dell’insegnante e del Preside erano molto rispettate e ritenute come dei pilastri della società. Troppo spesso sentiamo notizie raccapriccianti di alunni bulli anche con i loro professori o professoresse, oppure di pestaggi a dirigenti scolastici e a insegnanti. Per questo motivo abbiamo intervistato, proprio su questo triste fenomeno, uno psciologo calabrese, il dott. Antonino Guarnaccia, che da oltre trent’anni si occupa di varie problematiche che coinvolgono i giovani e il disagio giovanile.

Deriva etico-morale dei nostri tempi

Qual è il motivo delle numerosi aggressioni che genitori e studenti attuano nei confronti dei dirigenti scolastici e insegnanti?

Il perpetuarsi da alcuni anni di aggressioni nei confronti degli insegnanti e dei Dirigenti Scolastici, ma anche verso medici, infermieri, preti, rappresenta uno dei tanti segnali di deriva etico-morale della nostra società.

Mentre 40/50 anni fa nessuno avrebbe potuto pensare di aggredire un docente o un medico o addirittura un parroco, perché queste figure avevano un riconoscimento quasi “ sacrale”, oggi la diminuzione della “distanza sociale” ha fatto diminuire anche il rispetto verso queste figure rendendole fin troppo vicine e familiari. Il preside e il docente non sono più visti come una autorità da parte degli studenti e relative famiglie.

Una società complessa come questa attuale, potrebbe essere un’altra causa di questa forma di disagio giovanile?

Sicuramente la maggiore complessità sociale, i cambiamenti veloci nel campo delle comunicazioni e conseguente modificazione delle relazioni, la perdita del “senso del limite” e del senso della vita, la mancanza di condivisione dei valori universali dovuta al crescente relativismo etico e sociale, stanno giocando un ruolo significativo in questa deriva.

Quali soluzioni potrebbero essere prese come rimedio?

In Calabria dove io svolgo la mia professione, per esempio, la Regione sta investendo molto in campo educativo strutturando lo Psicologo Scolastico, il quale dovrà essere da supporto non solo per gli studenti, ma anche per i docenti e le famiglie. Poi il potenziamento delle “ Competenze chiave”, “voucher caro scuola” a sostegno delle famiglie bisognose, voucher sportivi per avvicinare i giovani calabresi alla pratica sportiva e altro ancora. Con un valido aiuto delle Istituzioni si potrà rimediare a tale deriva sociale.

Conformismo, populismo e smania di successo

Interessantissime sono le conclusioni della nostra intervista con il dott. Guarnaccia, che tra l’altro si occupa anche di formazione rivolta anche agli insegnanti, in cui afferma che: “La globalizzazione, la crescita demografica, le disparità sociali, l’acuirsi della forbice ricchezza-povertà, i flussi migratori, il dominio ormai definitivo della finanza sulla politica sono fattori comuni a tutte le latitudini, che hanno inciso in modo notevole negli ultimi anni a far diventare l’educazione un’emergenza” , ma poi c’è da dire anche che “negli ultimi decenni le motivazioni e lo scopo della vita sono diventate l’individualismo, il populismo, il conformismo, il successo come valore umano, cui la crisi della società ingloba quella delle agenzie educative con qualche differenza antropologica tra il nord ed il sud dell’Italia.

Lucio Ficara

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