Non potrà mancare ai prossimi esami di Stato una traccia, fra quelle proposte dal Mi, su Giovanni Verga, relativamente alla prima prova scritta di italiano. E i motivi sono molteplici.
Intanto perché quest’anno ricorre il centenario della morte, avvenuta a Catania il 27 gennaio 1922; in secondo luogo perché fu scrittore con due patrie importanti, Sicilia e Lombardia, Catania e Milano con delle puntate a Firenze (da cui Tigre Reale), come è stato bene messo in luce dalla conferenza “Raccontando Verga da Vizzini a Milano”, promosso dalla “Manifestazione Nazionale Verga 100”, presso la Fondazione La Feltrinelli, nel corso della quale sono stati coinvolti oltre 250 studenti degli Istituti superiori milanesi.
Ma non solo. Il Ministero non potrà non ignorare che l’evento è stato supportato dal Parlamento Europeo, Commissione Nazionale Unesco e Fondazione La Feltrinelli, proprio per sottolineare il rapporto che Verga ebbe con Milano, che fu luogo del suo esordio letterario, e che si collega pure con la Sicilia, luogo della sua ispirazione poetica, anche se il suo trascorso milanese e la frequentazione di lussuosi salotti gli consentirono momenti importanti di ispirazione.
Ma poi c’è pure dietro tutta la poetica verghiana che si accosta molto bene ai nostri tempi, e non solo nella specifica idealità dei “vinti” ma anche nei concetti più estesi di emigrazione, lavoro, guerra.
Fra l’altro, gli esami di Stato non possono essere un banco di prova dove si pongono temi trabocchetto e argomenti obsoleti e strambi per danneggiare i candidati. Guai se il Ministero ragionasse con queste premesse. L’esame è un modo per vagliare le capacità critiche e di approfondimento raggiunte dall’alunno, dopo cinque anni di studio, in funzione analitica e sintetica dei processi culturali che poi si riflettono nella società.
Dunque, il tema su Verga entra in piena logica anche in questa fase, per tutto ciò che è stato detto prima, per cui riteniamo immancabile una traccia specifica sul grande scrittore siciliano.
Ma è pure molto probabile, e anche su questo autore il Mi dovrebbe procedere con rigore istruttivo, una traccia su Pierpaolo Pasolini, del quale ricorre il centenario della nascita, e che per le sue molteplici collaborazioni con giornali e intellettuali del tempo, come Leonardo Sciascia, apre un ventaglio di possibili contaminazioni con la più recente ricerca letteraria.
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