Martedì 23 settembre al Ministero dell’Istruzione, riporta la notizia Il Corriere della Sera, sarà presentato il Sistema di monitoraggio e di valutazione dei percorsi formativi, realizzato dalle Fondazioni degli Istituti Tecnici Superiori, illustrato dal sottosegretario Gabriele Toccafondi: “È un momento importante perché nel corso dell’evento saranno illustrate le modalità e i criteri di attuazione del sistema che ha messo a punto le modalità di applicazione degli indicatori di risultato per poter accedere a ulteriori finanziamenti. Si viene a realizzare così un sistema di premialità per quegli Its virtuosi che hanno saputo equipaggiare gli studenti di quelle competenze utili per inserirsi con successo e in modo permanente nel mondo del lavoro. Si chiude l’era dei finanziamenti a pioggia: gli Its avranno la loro pagella e per i migliori scatterà un premio”.
L’Indire a sua volta illustrerà in dettaglio i contenuti e le procedure di rilevazione che verranno applicate ai percorsi delle 74 Fondazioni sino a oggi costituite.
Come è noto gli ITS è un percorso post diploma di due anni per formare figure professionali richieste dal mercato e dal territorio in cui le scuole stesse sono radicate.
Si tratta di scuole dove alla teoria, con il 50% delle docenze effettuate dal mondo della produzione, si affianca il 30% di tirocinio attivo, ed è articolato in sei diversi indirizzi: nuove tecnologie per il made in Italy; mobilità sostenibile; efficienza energetica; tecnologie innovative per i beni e le attività culturali; tecnologie della informazione e della comunicazione; nuove tecnologie della vita.
Da quest’anno, scrive sempre Il Corriere, il fondo Miur e i fondi regionali che finanziano gli Its verranno distribuiti in questo modo: il 20% in relazione alla popolazione residente nella Regione di età compresa fra i 20 e i 34 anni; il 70% sulla base dei ragazzi ammessi al secondo anno e di quanti sono stati ammessi all’esame finale; per il 10% a titolo di premialità per quegli ITS che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 70 secondo criteri che riguardano, fra l’altro, l’occupazione dei diplomati a 6 e a 12 mesi dalla fine del corso. Quindi in definitiva più si assume più cadono fondi prendi.
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