La scelta di andare all’Università dopo la maturità rimane difficile, spesso sofferta, anche per via dei costi di iscrizione e frequenza in sensibile aumento, ma per i neo diplomati rimane di gran lunga quella più gettonata: a confermarlo è lo studio ‘Profilo dei diplomati e loro Esiti a distanza, percorsi di orientamento e scelte nella scuola secondaria di I e II grado’, presentato il 29 febbraio a Roma nel corso del XXI convegno di AlmaDiploma.
Se si guarda ai diplomati del 2022, hanno detto i ricercatori, si scopre che il 69,6% di quei diplomati oggi è iscritto a un corso di laurea: il 49,3% si dedica solo agli studi, il 20,3% studia e lavora. Il 18,8% lavora esclusivamente.
Oltre la metà di quei diplomati, inoltre, ripeterebbe la scelta fatta un anno e mezzo fa.
Solo una piccola parte dei diplomati cambierebbe, almeno parzialmente, la scelta fatta: le principali motivazioni alla base di tali ripensamenti, espresse a un anno dal diploma, riguardano il desiderio di studiare materie diverse e avere una maggiore preparazione per gli studi universitari o per il mondo del lavoro.
Per quanto riguarda i giovani diplomati che hanno optato per un’occupazione, AlmaDiploma ha rilevato che tra il 2019 e il 2023, tra chi lavora a un anno dal diploma, è rimasta sostanzialmente stabile la diffusione dei contratti a tempo indeterminato mentre sono aumentati nettamente quelli a termine (+6,4 punti percentuali rispetto al 2019). Mentre sono calati i contratti formativi e lavoro non regolamentato (-3,1 e -1,7 punti percentuali). Ed è incrementato il ricorso al part-time. Per quel che riguarda le retribuzioni mensili nette, dopo il calo registrato negli anni dell’emergenza sanitaria, sono aumentate, raggiungendo i livelli massimi nel 2023 per tutti i tipi di diploma.
Tuttavia, in termini reali le retribuzioni a causa dell’inflazione sono diminuite, nel quinquennio in esame, di oltre il 3% pur se con andamenti differenziati per tipo di diploma.
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