Nessun ripensamento, Enrico Letta conferma la linea del Partito democratico sulla scuola in vista delle elezioni politiche del 25 settembre: gli stipendi degli insegnanti da portare alla media europea entro cinque anni; estendere l’obbligo scolastico fino alla maturità; Erasmus gratuito per tutti gli studenti delle superiori.
Sul secondo punto, il numero uno dei dem ribadisce che è fondamentale, malgrado i fischi e mugugni ricevuti il giorno prima dalla platea del Meeting di Rimini.
Stipendi e cicli scolastici come in Europa
Intervistato mercoledì 23 agosto da Rtl 102.5, Letta dice di essere “rimasto molto colpito che la platea non abbia apprezzato la proposta che io rilancio: l’Italia deve estendere l’obbligo scolastico, dando più copertura estendendolo alla scuola dell’infanzia e lo allunghi fino a maturità”.
Il segretario del Pd vorrebbe ripercorrere in Italia quello che “capita in altri Pesi europei”.
“Oggi progressioni di carriera bassissime”
Enrico Letta, poi, insiste sull’aumento delle buste paga degli insegnanti italiani, oggi collocate tra i 1.300 e i 2.000 euro, a seconda dell’anzianità di servizio riconosciuta con la ricostruzione di carriera (con gli stipendi dei precari fermi alla fascia iniziale).
“Vanno pagati gli insegnati come nella media degli altri paesi europei, non come oggi, dove le progressioni di carriera sono bassissime e finiscono in modo imbarazzante rispetto ai loro colleghi europei”, ribadisce il segretario dei democratici.
Una precisazione che sembra propendere per un aumento generalizzato degli stipendi, quindi da assegnare a tutto il corpo docente, bocciando, almeno in questa fase, la logica degli incrementi meritocratici che ha contrassegnato la politica dell’ultimo periodo, compresa l’attuale gestione di Patrizio Bianchi al dicastero di Viale Trastevere che ha portato al discusso docente “esperto” delle ultime settimane.
Si agirebbe sugli scatti automatici di anzianità
Letta, quindi, indica anche che gli aumenti stipendiali dei docenti andrebbero attuati sulle periodiche progressioni di carriera automatiche, che con la cancellazione del terzo anno dall’immissioni in ruolo scattano oggi a partire dalla fine dell’ottavo anno di servizio riconosciuto fino al compimento del 35esimo anno.
È bene rimarcare che sia l’operazione dell’obbligo formativo esteso a 16 anni complessivi – tre di scuola dell’infanzia, cinque di primaria, tre di medie e infine cinque di superiori – , sia quella del produrre almeno 300 euro di aumento netto in busta paga entro il 2027, andrebbero a coprire tutti i 10 miliardi di euro che il Partito democratico ha detto di volere investire sulla scuola qualora andasse al Governo dopo le prossime elezioni politiche.