“L’atteggiamento aggressivo di alcuni genitori verso gli insegnanti è veramente increscioso. Di anno in anno si sta superando la soglia di tolleranza”. A dirlo è stato il nostro direttore, Alessandro Giuliani, nel commentare Radio Cusano il 5 ottobre il fatto accaduto a Sarano qualche giorno fa, con una madre che all’uscita di scuola, dopo avere ritardato mezzora il suo arrivo, ha sputato alla maestra che gli ha fatto pesare il mancato preavviso e che era già accaduto.
“L’aspetto più inquietante – ha detto il giornalista – è che la maestra è rimasta oltre il proprio orario di servizio: nessuno la obbligava, ed è incomprensibile che una madre arrivi a sputargli. Qualche lettore ha cercato di giustificare la madre dell’alunno, sostenendo la docente l’avrebbe aggredita per prima verbalmente. Noi, però, non possiamo giustificare in ogni caso quella reazione: la maestra le avrà fatto notare, anche a muso duro, che non era la prima volta e che non sarebbe dovuto più accadere. E allora questo giustifica quel gesto inqualificabile?”
“Con la denuncia, se i fatti verranno confermati, la donna ora rischia un processo penale, perché sputare ad una maestra rappresenta un vero e proprio oltraggio verso un pubblico ufficiale”, ha ricordato il nostro direttore.
Sull’episodio di qualche giorno fa, accaduto a Vimercate, Giuliani si è soffermato “sull’omertà generalizzata che ha avvolto il fatto: i responsabili non sembra siano stati ancora individuati e questo la dice lunga anche sui timori dei compagni di classi nel rivelare i nominativi degli autori che hanno fatto violenza alla docente. Una circostanza che forse è ancora peggiore del fatto in sé”.
A proposito del video ‘postato’ dal papà di una bimba di quattro anni, nel quale la figlia si chiedeva perché è nata tutta scura e “a scuola mi dicono cacca”, Giuliani si è soffermato sul fatto che “ormai l’uomo qualunque riesce ad arrivare alle masse e a gamba tesa nell’opinione pubblica: la comunicazione entra nelle nostre case, senza che ce ne accorgiamo, per riportare fatti rilevanti” anche privati.
“Sul caso specifico, l’aspetto più negativo riguarda il dato che i bambini che giudicano in quel modo la compagna di colore, nemmeno si rendono conto del contenuto delle affermazioni. Però replicano quanto ascoltato quasi sicuramente in famiglia”.
A proposito della regionalizzazione dell’istruzione pubblica, il nostro direttore ha detto: “non è un altro che un ampliamento delle competenze in materia di istruzione già prevista dall’articolo 116 della Costituzione. Era inoltre prevista dal contratto di Governo M5S-Lega e anche dalla Buona Scuola. Per renderci conto di cosa stiamo parlando, le esperienze di alternanza scuola-lavoro, i progetti extra-curricolari, e anche gli stessi stipendi potrebbero essere maggiorati nelle scuole del Nord”.
Una novità, quella degli stipendi diversificati, che dovrebbe però fare i conti con il contratto collettivo nazionale. È uno scoglio che se superato, ovviamente attraverso una legge ad hoc, di rango superiore al Ccnl, andrebbe a determinare un precedente importante per tutta la pubblica amministrazione: dove, ad oggi, non esistono differenze di importi a seconda della regione dove si opera.
“Sui compensi da aumentare in Veneto, ad esempio, c’è già un impegno dell’assessora Elena Danazzan – ha ricordato Giuliani -, ma in questo modo c’è il rischio fondato di andare incontro ad un gap sempre più grande non solo tra l’offerta formativa che si attua in alcune regioni rispetto ad altre, soprattutto del Sud: ora anche sul trattamento dei dipendenti”.
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