Ci sono innumerevoli modi di generare immagini, grazie diversi tool. Alcune di esse possono ricreare situazioni impossibili o che comunque non si sono mai verificate, ingannando potenzialmente utenti poco smaliziati. Come insegnare a discernere la realtà da quanto può creare l’IA? VAI AL CORSO
L’era digitale ha portato innumerevoli benefici, ma ha anche creato nuove sfide, tra cui la diffusione incontrollata di notizie false, conosciute come fake news. Secondo uno studio condotto dall’Università di Oxford, i contenuti falsi e
fuorvianti hanno una probabilità di essere condivisi 70% in più rispetto alle notizie vere.
È chiaro che la disinformazione rappresenta un problema crescente, e negli ultimi anni, la generazione di fake news si avvale di nuovi strumenti, come i software basati sull’IA generativa.
Secondo un rapporto di OpenAI, Chat GPT-3 è in grado di generare testi di alta qualità, ma questa stessa capacità può essere sfruttata per diffondere disinformazione. Questo fenomeno è parte di quello che l’Oxford English Dictionary ha definito “post-verità”, ovvero un periodo storico in cui i fatti oggettivi sono meno influenti nel plasmare l’opinione pubblica rispetto alle emozioni e alle convinzioni personali.
L’IA sta rapidamente diventando uno strumento chiave per la generazione di contenuti digitali, tra cui testi e immagini. Le reti neurali generative, in particolare, sono diventate strumenti potenti che possono creare articoli, foto e persino video convincenti.
In questo contesto, i docenti svolgono un ruolo cruciale nell’educare le nuove generazioni e promuovere una cittadinanza digitale responsabile.
Importante è poi affrontare il tema della verifica, utilizzando software per individuare contenuti prodotti con l’AI per poi passare alla ricerca su Google Lens e Google immagini, per individuare fonti autorevoli. All’interno del corso verrà suggerito quali siti web consultare e quali database fotografici per trovare fotografie realizzate da professionisti, riferibili a uno specifico evento. Nella terza lezione verranno esaminate alcune proposte di attività didattiche da attuare in classe, volte ad affrontare il tema delle fake news, attraverso l’uso di software come Midjourney e Chat GPT.
Questo permettea studenti e studentesse di sviluppare una consapevolezza più profonda delle potenzialità e dei limiti dei software basati sull’IA e di acquisire maggiori competenze di cittadinanza digitale.
Su questi argomenti il corso Immagini fake e intelligenza artificiale, a cura di Emanuela Amadio, in programma dal 20 novembre.
La Tecnica della Scuola, oltre a webinar, percorsi in e-learning, certificazioni e corsi rivolti alle scuole organizza corsi di preparazione ai concorsi come il corso di preparazione al concorso ds di 30 ore articolato in 8 moduli che affronta in modo esaustivo gli argomenti del programma dell’esame, destinato a docenti, aspiranti dirigenti e dirigenti in servizio.
Il corso di formazione, articolato in tre lezioni, offre un’approfondita panoramica della storia dell’intelligenza artificiale, delle potenzialità dei nuovi software sul mercato e delle sfide poste dalla diffusione di fake news. Insegnerà ai partecipanti a interpretare le immagini e a riconoscere i segnali che fanno dubitare della veridicità del contenuto, aprendo la strada a una fruizione più consapevole dei media digitali. I partecipanti avranno modo di sviluppare delle proposte di attività didattiche da attuare in classe, utilizzando software come Midjourney e Chat GPT, per promuovere competenze di cittadinanza digitale tra gli studenti.
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