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Ai tempi della DAD ci sono Ds che aboliscono le vacanze di Pasqua

Sembra una fake news, una boutade scherzosa per sdrammatizzare il delicato momento, invece si tratta di una circolare vera, scritta e firmata da un Dirigente scolastico, in cui si comunica l’intenzione di non sospendere, durante le vacanze di Pasqua, l’attività della didattica a distanza. Da giorni in diverse scuole italiane, ci viene segnalato da numerosi docenti, l’intenzione di modificare, da parte di taluni Dirigenti scolastici, il calendario scolastico regionale o le delibere già assunte dai Consigli di Istituto riguardo la sospensione delle attività didattiche nel periodo delle vacanze di Pasqua.

Circolare su prosecuzione DAD a Pasqua

In una scuola del Veneto, un DS, preoccupato di avere perso, a causa dell’emergenza Coronavirus, troppi giorni di scuola, emana una circolare datata 1 aprile 2020 (pesce di aprile?), in cui, non avendo certezza della durata della sospensione delle attività didattica in presenza, scrive:

“Vi comunico, inoltre, contestualmente, l’intenzione di non sospendere del tutto le attività durante le canoniche vacanze pasquali, ma di interromperle brevemente per i soli giorni intorno alla domenica di Pasqua, precisamente da sabato 11 a lunedì 13 aprile, per concedere un breve periodo di riposo a tutti, ma, contemporaneamente, guadagnare tempo scuola nel caso in cui l’anno scolastico dovesse essere protratto. Ciò sarà, comunque, oggetto di una successiva comunicazione ufficiale rivolta a docenti e studenti”.

Circolare illegittima

Abbiamo più volte detto che la didattica a distanza, non essendo normata a livello legislativo e contrattuale, non è un’attività obbligatoria, abbiamo anche detto che la didattica a distanza si basa, essenzialmente, sulla volontarietà e l’etica della responsabilità dei docenti, anche se la DaD è attivata dalle scuole a seguito del DPCM del 4 marzo 2020. Per quanto suddetto è da considerarsi illegittima la circolare di un qualsiasi Dirigente scolastico che la imponga e mostri l’intenzione di attuare modifiche al calendario scolastico regionale, indicando, in oggetto, la prosecuzione della didattica a distanza anche nei giorni della liturgia pasquale.

Si tratta di un’intenzione che non trova fondamento giuridico nella sua attuazione, in quanto un Ds e nemmeno un Consiglio di Istituto può in fase di una sospensione delle attività didattiche per tutte le scuole di Italia, modificare il Calendario scolastico Regionale decretato dalla Giunta per “obbligare” i docenti a svolgere un’attività di carattere volontario i giorni del giovedì e venerdì Santi e il martedì dopo il lunedì dell’Angelo.

Stesso ragionamento vale per la modifica di eventuali delibere del Consiglio di Istituto che allungano le festività pasquali per effetto di un anticipo delle lezioni a settembre, un Dirigente scolastico non può variare unilateralmente le decisioni prese dal Consiglio di Istituto.

Auspicabile intervento del Miur

Riguardo l’intenzione di proseguire con l’attività didattica a distanza, anche durante le vacanze del periodo pasquale, servirebbe un intervento del MIUR, che attraverso gli Uffici Scolastici Regionali, dicano che non è legittimo “imporre” la didattica a distanza ai docenti e agli studenti in modo particolare durante le vacanze pasquali.

Lucio Ficara

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