Giorno 1 dicembre è giornata mondiale di lotta all’Aids, e Education International, EI, federazione di sindacati di insegnanti ed educatori di oltre 160 Paesi, con 30 milioni di iscritti, ricorda che in tutto il mondo gli insegnanti lavorano in prima linea contro la diffusione del virus HIV (Human Immunodeficiency Virus -Virus dell’immunodeficienza umana), cioè il virus che causa l’Aids (Acquired Immuno Deficiency Sindrome – Sindrome da Immunodeficienza Acquisita).
L’Aids, almeno da quando vengono registrati i dati, ha già provocato venti milioni di vittime e ha reso orfani almeno 14 milioni di ragazzi in tutto il mondo.
“Il virus prospera sull’ignoranza, quindi educare alla prevenzione costituisce il più efficace vaccino per impedirne una più ampia diffusione” dichiara Wouter van der Schaaf, coordinatore
di Education International.
Questa organizzazione mondiale, a tutt’oggi, ha provveduto ad aggiornare, sui temi della prevenzione, oltre centocinquantamila insegnanti di quarantamila scuole.
Il tema di quest’anno è “Stop all’Aids-Mantenete le promesse”, costituisce una richiesta pressante, rivolta ai leaders G8 (cioè degli otto paesi più industrializzati), perché rispettino gli impegni presi nella lotta alla pandemia.
In particolare, quello di rendere disponibili a tutti, principalmente alle popolazioni del terzo mondo, i farmaci per combattere il virus.
In particolare, quello di rendere disponibili a tutti, principalmente alle popolazioni del terzo mondo, i farmaci per combattere il virus.
Vogliamo ricordare che l’Aids si può trasmettere:
– praticando sesso con persone infette
– utilizzando aghi e siringhe già utilizzate da persone infette
– da donna incinta, infetta, al neonato, sia prima che durante la nascita, o per allattamento
– se sangue infetto viene a contatto con ferite di persone sane
Dal 1985, il sangue donato viene testato, perciò le trasfusioni non comportano rischio di contagio.