L’Aifa ha sospeso AstraZeneca in via precauzionale, come abbiamo riferito in un articolo precedente. Giovedì atteso il pronunciamento definitivo dell’Agenzia europea del farmaco, l’EMA, sul vaccino anglo-svedese.
Decine di migliaia le prenotazioni saltate, molte provenienti dal mondo della scuola, che contava sul vaccino anche per la riapertura degli istituti e il ritorno in classe degli studenti.
Oltre al Lazio, dove sono saltate un terzo delle prenotazioni, anche la Toscana, pure tra le regioni virtuose, rischia di dover cancellare 34 mila appuntamenti in una settimana. E la Lombardia, che contava in un’accelerazione della campagna vaccinale dopo una partenza stentata, ha rinviato 33.500 vaccinazioni tra domani e giovedì.
In Italia finora quasi 1,1 milioni di persone hanno ricevuto la prima iniezione di AstraZeneca, che prevede un richiamo più distanziato degli altri vaccini, a tre mesi. Molti, infatti, i docenti la cui seconda dose è prenotata a maggio. Un problema, dunque, quello del richiamo, che non si pone immediatamente e sul quale Gianni Rezza, direttore della prevenzione del Ministero della Salute, rassicura: “Confido nel richiamo nei tempi previsti”.
Nel giorno in cui l‘Italia supera i due milioni di vaccinati con richiamo, poco più del 3% del totale, si calcola su dati del ministero della Salute che entro fine marzo senza AstraZeneca si rischierebbe di passare da oltre 7 milioni di dosi consegnate (comprese anche quelle di Pfizer e Moderna) a poco più di 4 milioni.
Gli esperti, tuttavia, offrono parole confortanti e confidano nell’azione puramente cautelativa e precauzionale. Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova, sul proprio profilo Twitter: “Chi ha fatto AstraZeneca nei giorni scorsi può stare tranquillo. Non deve fare nulla se non, come sempre, riportare gli effetti collaterali al medico. Non c’è al momento nessun legame tra la vaccinazione e le trombosi e in ogni caso gli eventi sono rarissimi.”
Ma è d’accordo con il provvedimento sospensivo in via precauzionale: “Non posso che condividere la posizione di Aifa. Bloccare le vaccinazioni con AZ è una misura precauzionale utile a far chiarezza e far sapere che per il Governo la sicurezza dei vaccini è essenziale. Aspettiamo analisi e dati, pronti a ricominciare appena non ci saranno più dubbi.”
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