Il personale scolastico attualmente vaccinato, secondo il Ministero della Salute, tocca oggi 16 marzo quota655.514. Ma le preoccupazioni riguardano non solo la prima somministrazione, ma anche la seconda, rispetto alla quale non si sa ancora come procedere. Tuttavia il Direttore della prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, chiarisce: “Coloro che hanno ricevuto la prima dose, confidiamo che possano ricevere la seconda nei tempi previsti.”
E continua rassicurando: “Insieme agli altri Paesi europei si è deciso momentaneamente di sospendere AstraZeneca a scopo cautelativo. Intanto l’Ema sta facendo tutte le verifiche per potere riprendere le somministrazioni in sicurezza. In Italia sono state state somministrate quasi 7 milioni di dosi di vaccino con un numero estremamente limitato di reazioni gravi.”
Sempre sulla questione seconda dose, un interrogativo di queste ore è il seguente: chi ha ricevuto la prima dose del prodotto bloccato potrà fare la seconda dose con un altro vaccino? A rispondere Armando Genazzani, professore ordinario di Farmacologia all’università del Piemonte Orientale e rappresentante italiano nel Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea del farmaco Ema: “Non ci sono controindicazioni, ma gli studi sono in corso e per ora i vaccini sono autorizzati con la seconda dose della stessa casa” afferma Genazzani in un’intervista a La Stampa.
E aggiunge: “Mia moglie si è vaccinata ieri”. Il rischio di un ritardo nella campagna vaccinale “esiste, così come di lasciare scoperte le persone. La speranza è che si chiarisca tutto e aumentino i rifornimenti, così da vaccinare entro settembre il 70% degli italiani”.
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Andrea Crisanti
Sulla vicenda relativa al vaccino AstraZeneca, sospeso in attesa delle valutazioni dell’agenzia europeo del farmaco (Ema), interviene anche Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia, che a Mattino Cinque dichiara: “Bisogna fare chiarezza sul vaccino AstraZeneca. Senza trasparenza, le persone non si vaccineranno”.
E aggiunge: “Ci sono stati casi di complicazioni febbrili con spossatezza e ci sono stati casi di decesso sospetto. La pratica normale, per tutelare tutti, prevede di fermarsi per verificare se c’è stato qualche problema. Questa procedura tempestiva deve rassicurare e non allarmare: ora bisogna capire cos’è successo, in modo trasparente e tempestivo. Il principio di precauzione è a tutela di tutti quanti. Siamo in un momento un po’ caotico, i dati si accavallano e anche le decisioni tendono ad accavallarsi”.