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Aiutiamo Euridice: laboratori di scrittura per detenute a Catania

Sabato 12 Novembre è stato avviato il programma “Orange the word” per attivare otto Laboratori di Scrittura per le detenute e i detenuti della Casa circondariale di Catania  di Piazza Lanza.

Il progetto si inquadra nell’ambito del sostegno psico-pedagogico e trasversalmente ai progetti nazionali “Si sostiene in carcere” e quello antiviolenza realizzato dal club di Catania “Aiutiamo Euridice”, e dunque si sviluppa pure come supporto a quelle mamme che, nella loro condizione di detenute, non possono curare i figli e dunque il loro sviluppo sociale e culturale, ben sapendo pure che  molti di questi ragazzi abbandonano la scuola e magari per vivere altre esperienza anche catastrofiche.

Un segnale questo progetto molto preciso per sollevare la drammatica realtà di tanti ragazzi e ragazze che devono affrontare la vita senza l’aiuto delle madri costrette in carcere  e dunque col reale rischio di perdersi tra i meandri di quartieri e condizioni di vita degradatati. 

Da qui anche il laboratorio di scrittura “Raccontare la violenza”, realizzato dal Soroptimist di Catania per le detenute

di Catania, a cui è stato distribuito il libro “Il silenzio non è d’oro”, realizzato sempre in collaborazione con il Centro Antiviolenza “Galatea”. 

Il programma, stilato per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne nell’ambito dell’ “Orange the word”, avrà la sua piena attuazione il 10 dicembre, giornata del Soroptimist day, nel Refettorio delle Biblioteche Ursino Recupero, con un  seminario dal titolo “I codici delle Rivoluzioni Femminili” cui prenderanno parte: il direttore dell’Espresso Lirio Abbate, il Procuratore aggiunto del Tribunale di Catania Maria Scavo, la direttrice Elisabetta Zito, il neurologo Salvo Montalbano. A conclusione, l’11dicembre, “Le donne di Verga tra finzione e realtà”, adattamento teatrale e regia di Ezio Donato

Intanto i laboratori per le detenute saranno tenuti da Marinella Fiume, scrittrice, divulgatrice culturale, nonché socia del club di Catania, e da Maria Concetta Tringali, avvocata del Centro Antiviolenza Galatea; I laboratori per i detenuti saranno tenuti invece dal Dott. Salvo Montalbano, Neurologo, Psicologo clinico, Analista Transazionale. 

A tutte le detenute è stata fatto dono del libro “Il silenzio non è d’oro”, curato dal Soroptimist di Catania, nel quale 29 donne raccontano squarci della loro vita contrassegnata da violenze, minacce, stupri da parte di chi in qualche modo ha dichiarato loro amore. 

E se su quegli agganci hanno fantasticato un futuro sereno, si sono invece trovate a subire l’ingiuria della violenza e spesso perfino la cecità della perversione proprio da parte di coloro che reputavano cari. 

Scopo del libro è soprattutto quello di portare alla conoscenza del vasto pubblico le condizioni drammatiche di queste donne che per paura, pudore, rassegnazione, vergogna hanno trattenuto nell’anima gli abusi subiti, dando così l’occasione non solo di denunciare di tali pesantezze, ma anche di invogliare altre donne, in similari condizioni, a sgravarsi, anche parlandone, dalle pene inflitte da chi della loro degnità ha pensato di fare scempio. 

Spiega infatti Maria Concetta Tringali che l’obiettivo è quello di cercare di recuperare tante donne dall’abisso dell’ignominia in cui sono state gettate. Un lavoro impegnativo che ha permesso, per esempio, di sapere che una donna su tre ha subito nel corso della vita una qualche forma di molestia o abuso, una ogni due giorni viene massacrata dal partner, mentre tutte le classi sociali, e tutti i livelli culturali, sono coinvolti: se i soldi non frenano la violenza, anche la cultura allora la sobilla? 

Pasquale Almirante

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