Il Corriere della Sera pubblica i risultati di una statistica che, mettendo a confronto i giorni di scuola di altre nazioni europee, conferma quanto del resto già sapevamo e cioè che i nostri alunni fanno più scuola di tutti gli altri loro colleghi.
Quali sono le anomalie?
Molti giorni, dunque, per gli studenti italiani, meno «vacanzieri » dei colleghi europei a dispetto di una lunga pausa estiva: circa 13 settimane di vacanza (come Turchia e Lettonia) contro le 11 della Spagna, le 9 della Francia e le 6 di Germania e Gran Bretagna. In Finlandia le settimane libere durante l’estate sono 10-11, in Portogallo 12, la Grecia ne ha 10-12 e la Svezia 10. Fino alle cinque settimane di alcuni cantoni svizzeri. I nostri ragazzi, quindi, trascorrono più tempo sui banchi anche al netto della lunga estate: questo perché in altri Paesi europei sono più numerose e frequenti le sospensioni della didattica durante l’anno.
Tra le interruzioni in corso d’opera, ci sono sistemi come quello francese dove le scuole non chiudono («all’italiana») per tre mesi in estate, ma ogni 6-7 settimane di scuola si può approfittare di due settimane di break. Obiettivo, ottenere dagli alunni il massimo rendimento: più pause, per riposarsi e far sedimentare quanto si è appreso. Poi, tutti pronti a ripartire.
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