Il Goethe-Institut, il prestigioso istituto di cultura tedesco, sta raccogliendo un boom di iscrizioni ai corsi di lingua perché la Germania torna ad essere un posto dove emigrare e il tedesco una lingua che può offrire maggiori opportunità di lavoro.
E il Goethe-Institut ha deciso di attingere a una delle maggiori qualità del sistema tedesco per avviare un programma, “Al lavoro col tedesco”, che aiuti gli under 30 italiani a inserirsi velocemente nel mondo del lavoro, insomma che garantisca loro il passaggio fluido che esiste in Germania tra scuola o università e mondo del lavoro.
Ulrike Tietze, vicedirettore del Goethe-Institut, spiega che “la via indicata dalla conferenza dei conferenza dei Ministri Europei per gli affari sociali sul tema della formazione professionale a Berlino prevede uno scambio multilaterale di buone pratiche tra i Governi europei al fine di trovare i modelli migliori per lo sviluppo della formazione. Il cosiddetto sistema duale tedesco, che si compone di un mix tra ore in aula e ore a lavoro, pur essendo un buon modello, non è applicabile in toto al sistema scolastico di altri Paesi. Tuttavia, alcuni aspetti del sistema tedesco possono essere ripresi dalla scuola italiana al fine di avvicinarla al mondo delle imprese”.
L’istituto di cultura tedesco, che ha vissuto tra il 2010 e il 2012 un aumento dell’iscrizioni ai corsi di lingua del 14,3% nelle sedi in Germania e del 25% in Italia, ha deciso di avviare un progetto che crei un incontro maggiore tra chi cerca un occupazione e chi la offre.
Al primo progetto hanno già partecipato 10 scuole e 10 imprese. Gli studenti hanno cercato sul territorio locale un’impresa tedesca o un’impresa con contatti commerciali in Germania, hanno visitato l’azienda e sviluppato un prodotto o un servizio usando vari format: video, spot radio, manifesti pubblicitari. Il tutto, ovviamente, in lingua tedesca.
Ma il progetto ha anche l’obiettivo di creare una rete tra scuole e aziende che attraverso cooperazioni e partenariati scolastici con l’imprenditoria, e mira ad ampliare l’offerta formativa al di fuori della classe attraverso visite aziendali, mini stage, simulazioni d’impresa, serate di informazione oppure programmi di mentoring. Della rete possono far parte scuole superiori, soprattutto a indirizzo tecnico, in cui il tedesco sia materia curriculare. (da La Stampa)
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