A denunciare quanto sta succedendo al Liceo “Plinio Seniore” di Roma è la Flc-Cgil che cataloga come incredibile e grottesca la scelta del dirigente di dotare la scuola, a partire da quest’anno, di macchinari elettronici in grado di segnalare la presenza in entrata e in uscita del personale. Un po’ come succede negli aeroporti coi metal detector, o nelle autostrade col telepass, sennonché invece di passeggeri da tutto il mondo o automobili di tutti i tipi a essere controllati nel caso specifico sono i docenti e il personale.
Il comunicato sindacale fra l’altro aggiunge che questa installazione poliziesca sarebbe avvenuta senza alcuna “delibera discussa nel Consiglio d’Istituto e senza un’informativa ufficiale”.
Il dirigente addirittura ha convocato individualmente gli insegnanti e il personale ATA chiedendo loro di rilasciare le impronte digitali per consentire ai macchinari di svolgere il loro mestiere, quello cioè di controllare e certificare l’entrata e l’uscita dei lavoratori durante la giornata di servizio. Il comunicato della Flc-Cgil inoltre non dice se sia stato direttamente il preside a prendere le impronte o un tecnico specializzato, né quanti abbiano acconsentito a farsi stampigliare l’impronta, visto pure che la manovra riguarda l’accesso in una parte del corpo, la mano in questo caso, che può servire a ben altro.
E a parte questo, meraviglia ancora che il dirigente, così come riporta il comunicato, non abbia preso in considerazione l’art. 4 della legge 300/70 sull’istallazione degli impianti audio-visivi nei luoghi di lavoro oltre a non permettere di avere la certezza della privacy nel trattamento dei dati sensibili e le impronte digitali sono più che sensibili.
In attesa, dice ancora la Flc-Cgil di Roma, che la questione passi nelle carpette degli ispettori del lavoro, non sappiamo se, quando verranno rimossi questi singolari lettori “digitali”, il dirigente del Liceo non penserà magari di installare forche caudine in modo che entrando il personale si inchini al suo indiscusso potere.
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