Questione di decoro. E non soltanto. “Il motivo dell’invito, oltre ad essere legato al rispetto reciproco delle persone, ha un fondamento di tipo igienico in quanto con il comportamento sopra indicato si possono trasmettere diverse malattie infettive, tra le quali la tubercolosi, l’influenza ed il raffreddore comune”, scrive la preside. Così è arrivata quella circolare che ricorda un po’ le scritte e i cartelli di tanti anni fa, ai tempi della Tbc. Ma allora era questione soprattutto di salute. Oggi la cosa è diversa e addirittura “è di moda fra i ragazzi. In altre culture e in altri Paesi è un gesto tollerato, normale. Qui no. Meglio fare osservare agli studenti ciò che è difforme dal buon comportamento. Tocca alla scuola formare, anche così, adulti rispettosi degli altri”
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