Al Ministro Giannini: riflessione personale su punteggio aggiuntivo TFA

Da qualche giorno non si fa che ascoltare polemiche in merito alla questione del punteggio aggiuntivo per chi ha frequentato il Tfa ordinario, rispetto a coloro che, avendo i requisiti di accesso, hanno scelto il percorso “parallelo”, all’epoca del ministro Profumo denominato Tfa Speciale, e adesso noto a tutti come Pas. Prepariamoci a una infinita serie di ricorsi… Vorrei ricordare solo una cosa a tutti coloro che ne fanno una questione “test-Tfa-superato/test-Tfa-non-superato”. Quando il ministro Profumo parlò di Tfa e Tfa Speciali, disse che erano due percorsi paralleli ed equivalenti, uno per chi non aveva mai insegnato e l’altro per chi aveva 360 giorni di servizio (in realtà parlò di 3 anni). L’uno escludeva l’altro, nel senso che si doveva scegliere quale fare e, se si tentava un percorso, necessariamente bisognava escludere l’altro. Io, come migliaia di altre persone, avendo i requisiti per fare il Tfa speciale, non ho neppure provato a fare i test iniziali, aspettando l’inizio contemporaneo del Tfa speciale, che avremmo dovuto frequentare come sovrannumerari. 
Per una serie di “errori” burocratici, l’avvio del Tfa speciale, “trasformato” in Pas, è slittato di un anno (e anche oltre per migliaia di corsisti che non hanno visto attivati tali percorsi). Dopo oltre due anni dall’avvio dei Tfa vengono cambiate le carte in tavola e si parla di 36 punti in più per un percorso che ha le stesse materie, gli stessi esami, gli stessi crediti formativi, nonchè spesso gli stessi professori, senza nessun criterio logico. 
All’epoca delle Ssis, venivano dati 24 punti ai corsisti che facevano due anni di SSIS (il punteggio eventualmente maturato con l’insegnamento non veniva valutato per i due anni del corso) e circa la metà dei punti a chi si era abilitato invece col “corso abilitante” che durava meno di un anno e richiedeva molto meno impegno rispetto alla Ssis. Certamente il punteggio “maggiorato” per i Sissini non veniva attribuito per il superamento di una prova iniziale!!! Potrei anche essere parzialmente d’accordo nella differenziazione del punteggio, come fu per la Ssis, ma 36 punti sono davvero ingiustificati e incostituzionali, per due percorsi abilitanti equivalenti come contenuti e competenze acquisite. 
Se si volessero differenziare, come fu per le Ssis, sarebbe più logico (e non creerebbe troppe polemiche) un punteggio aggiuntivo di 6 punti per il Tfa (o 12 punti senza nessun punteggio per l’eventuale insegnamento svolto durante l’anno di frequenza al Tfa) esattamente come fu per SSIS (12 punti per ogni anno di corso, ma chi aveva insegnato durante la Ssis non poteva aggiungere il punteggio del servizio). Tfa e Pas sono due percorsi totalmente paralleli per due tipologie di insegnanti (chi con esperienza e chi senza esperienza), identici negli argomenti e nello svolgimento. Quindi è semplicemente assurdo che due percorsi identici vengano considerati con tale diversità di peso. Allora mi chiedo, se ci si abilita col Pas e con circa 100 euro di iscrizione si supera la prova preselettiva del Tfa II ciclo, vengono automaticamente aggiunti 36 punti in più? Del resto i due percorsi hanno stesse materie, stessi crediti formativi, stessi docenti, stesso esame finale… Se 36 punti corrispondono a un test di ammissione, allora facciamo tutti i test di ammissione del mondo… Qui è solo questione di correttezza e di rispetto per il lavoro e i sacrifici che tutti noi abbiamo fatto durante gli anni precedenti e continuiamo a fare adesso, frequentando il Pas e continuando ad insegnare nelle scuole. E moltissimi di noi “passini” non sono abilitati solo perché non ci è stata data la possibilità di abilitarci, e non per nostra volontà, dopo la chiusura delle Ssis. 
C’è chi come me non ha avuto neppure la possibilità di frequentare tale percorso biennale perchè all’epoca i candidati erano pochissimi e sarebbe stato solo uno “spreco di risorse economiche da parte delle università” attivare la Ssis  per tre o quattro candidati. Neppure il concorso ordinario dello scorso anni ci ha dato questa possibilità, per non parlare dei salti mortali che stiamo facendo perché neppure i PAS per noi sono stati attivati nelle regioni in cui lavoriamo. Allora dovremmo forse urlare a gran voce che vengano rispettate le normative europee (l’Italia è in Europa o sbaglio?) secondo le quali, dopo 3 anni di servizio con lo stesso datore di lavoro (che per tutti noi è il Miur ), il contratto diventa a tempo indeterminato! E che nessuno possa essere ammesso in ruolo se non ha 3 anni di servizio…

PS. Una cosa non ho capito: tutti quelli che hanno frequentato il Tfa non hanno mai insegnato o anche chi ha insegnato avrebbe diritto a 36 punti in più, facendo contemporaneamente valere anche 3 anni di insegnamento (quindi un totale di 72 punti in più)?

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