In questo inizio di anno scolastico abbiamo più volte affrontato la questione, ma a diverse settimane dal via facciamo il punto della situazione delle cattedre in Italia.
Per prima cosa, quello che balza subito agli occhi è senz’altro l’incredibile differenza fra Nord e Sud: se nelle regioni settentrionali non si riescono a trovare supplenti, specialmente su cattedre di matematica e sostegno, nelle regioni meridionali, le graduatorie di merito sono state appena sfoltite in molti casi.
Emergenza supplenti al Nord
Non è certo una novità l’assenza di docenti da utilizzare al Nord, ma con le assunzioni della Buona scuola si prevedevano certo scenari migliori: 22mila cattedre sono rimaste scoperte e andranno ad altrettanti supplenti al Nord e in modo particolare nelle scuole medie e superiori lombarde, piemontesi, venete, toscane, e sono abilitati in lingue, sostegno e matematica e italiano. Ma non basteranno in alcuni casi, come segnalato più volte per esempio dal Piemonte, dove i dirigenti scolastici stanno portando avanti un vera e propria caccia ai supplenti che li vede attingere molto spesso anche dalle MAD.
Le cattedre in matematica non si riempiono facilmente, per non parlare di quelle di sostegno, situazione molto complessa che, nonostante l’incarico a supplenti non specializzati, in molte zone del Nord continuano ad essere scoperte.
Graduatorie di merito beffa al Sud
Situazione diametralmente opposta al Sud, che di cattedre scoperte invece non vi è quasi traccia. Anzi, le immissioni in ruolo di quest’anno hanno senz’altro coperto i buchi lasciati dai pensionamenti o dai trasferimenti, ma nonostante il numero posti assegnati dal Miur, molte classi di concorso non hanno visto assunzioni. Il caso più eclatante è quello riguardante le immissioni in ruolo in Sicilia, per la scuola primaria e dell’infanzia.
Infatti, a fronte di 1.096 posti messi a bando per la primaria al concorso, le commissioni dell’Isola hanno selezionato solo circa 700 vincitori. I posti comunicati dal Miur per le immissioni in ruolo erano 143. Ma poiché la metà del contingente va a coloro i quali sono iscritti nelle GaE, alla fine a prendersi il fatidico contratto a tempo indeterminato fra i vincitori di concorso sono stati la metà. Quindi, tantissimi vincitori di concorso non sono stati assunti ancora, le graduatorie non si svuotano facilmente e tutto resterebbe piuttosto bloccato. Con la scadenza triennale della graduatoria di merito che non è lontana.
Ragion per cui l’esercito dei supplenti al Nord sarà prevalentemente di provenienza meridionale.
Nel frattempo a febbraio 2018 dovrebbe partire il nuovo concorso. Lo stesso mese in cui si andrà a votare per il nuovo Governo.
Se per le cattedre al Nord forse potrebbe essere una benedizione, al Sud, con le graduatorie di merito ferme, si chiedono: ma perché bandire un nuovo concorso, se i vecchi vincitori ancora non hanno potuto avere la cattedra?
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