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Al più presto legge contro bullismo; ma in Usa c’è Ok2Say

Cosimo Maria Ferri, sottosegretario al Ministero di Giustizia ha dichiarato, all’indomani del tentativo di suicidio di una ragazzina di Pordenone vessata dai compagni di scuola, che presto sarà presentata una legge contro il bullismo.

“Il gesto estremo compiuto da una ragazza di 12 anni a Pordenone per sfuggire alle ingiurie dei suoi compagni di classe rappresenta un fatto inaccettabile per un Paese civile. Le nostre coscienze sono chiamate a uno sforzo, educativo e legale, straordinario perché è inaccettabile che i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo possano prendere piede in questo modo nel nostro Paese”.

“Apprezzo il lavoro che il Parlamento sta portando avanti per arrivare a una legge contro il bullismo, in tutte le sue forme: auspico, come molti hanno fatto in queste ore, che l’iter del disegno di legge prosegua in modo spedito alla Camera perché le urgenze hanno bisogno di interventi tempestivi. Ritengo fermamente che l’impegno maggiore debba essere quello da mettere in atto sul piano educativo e preventivo: è lì che occorre intervenire per costruire un humus fatto di valori e presa di coscienza per arrestare quella spirale di odio e violenza che oggi si innesta troppo spesso nei nostri giovani, trasformandosi poi in soprusi e violenze amplificate da Internet e dai social network. Pordenone segni un punto di svolta”.

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In usa però esiste già da anni Ok2Say: è giusto denunciare, una App rivolta a tutti gli studenti delle scuole con cui è possibile denunciare anonimamente, 24 ore al giorno, ogni giorno dell’anno, ogni forma di bullismo o violenza si verifichi dentro e fuori le aule.

Lo scorso anno sono state ricevute e trattate 2.165 mila denunce, 536 per atti di bullismo, 396 per tentativi di suicidio, 261 per casi di depressione, 252 per cyberbullismo e 158 per atti di autolesionismo.

La App nasce da una collaborazione tra istituzioni, polizia, scuola, genitori e associazioni antiviolenza, secondo il principio che “ogni denuncia viene presa sul serio e che non c’è nessun fatto, anche piccolo, che non possa essere denunciato”.

Ogni segnalazione viene contestualmente inviata alle scuole di riferimento, alle agenzie governative, alla polizia e al Dipartimento per la Salute, affinché ciascuna agisca per la parte di propria competenza.

Pasquale Almirante

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