L’agenzia Dire riporta la notizia, con il video, di tale nuovo sistema didattico che punta a sollecitare l’apprendimento partendo da una stimolazione sensoriale che coinvolge l’udito, la vista e il tatto. Sono i giochi olofonici inventati dall’èquipe di esperti dell’Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO) e presentati martedì 12 marzo alla delegazione di commissari europei alle politiche scolastiche, in visita alla scuola primaria dell’Istituto comprensivo Regina Elena nell’ambito del progetto Clil (Content and language integrated learning).
Alle elementari è possibile imparare l’inglese, ma lo si fa
giocando e con l’aiuto delle nuove tecnologie. Servono una lavagna interattiva, un pc e delle cuffie per far ascoltare ai bambini i suoni delle letterine o dei versi degli animali utilizzando l’olofonia: una tecnica di registrazione e riproduzione sonora eseguita tramite uno speciale microfono denominato olofono che permette di riprodurre un suono in modo simile a come viene percepito dall’apparato uditivo dell’uomo.
Oltre i suoni le immagini, perchè i piccoli ascoltavano e contemporaneamente osservavano nella Lim (Lavagna interattiva multimediale) le figure corrispondenti, da ricostruire poi con la pasta didò. In questo modo gli alunni della primaria ‘Regina Elena’ hanno impegnato, nel momento dell’apprendimento sia in lingua italiana che inglese, la vista, l’udito e il tatto. “L’attenzione uditiva è un elemento fondamentale per sviluppare l’apprendimento- ha spiegato Paola Vichi, responsabile del servizio Psicopedagogia dell’IdO- eppure e’ poco sviluppata nelle scuole. L’obiettivo di questi giochi e’ quello di far associare ai bambini i suoni con le lettere, far riconoscere fonemi e poi letterine utilizzando i sensi”.
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