La pausa delle vacanze, se fa bene a docenti e alunni, provoca però difficoltà ai riscaldamenti di riprendere il loro consueto regime, col risultato di ritrovarsi al freddo e al gelo e quindi di innescare proteste.
La notizia è della Stampa di Torino che però precisa che proteste ufficiali ancora non se ne sono viste, come scioperi e manifestazioni, ma solo schermaglie con gli organismi competenti.
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Di sicuro la maggior parte dei ragazzi degli istituti superiori Torinesi hanno fatto le prime lezioni dell’anno a temperature non certo «confortevoli», anche perché le ore limitate di accensione degli impianti stabiliti dalla provincia, dalle 7 alle 11 del mattino che, dopo giorni di mancato riscaldamento non sarebbero sufficienti per riscaldare bene gli ambienti. Una situazione estrema si è toccata in una scuola dove alcune classi sono rimaste al freddo per quasi due giorni a causa di un guasto all’impianto di riscaldamento, costringendo studenti e insegnanti a fare lezione con il cappotto.
Più problematico risolvere il problema delle aule fredde, anche perché all’insegna del risparmio, la Provincia ha deciso un orario ridotto di accensione del riscaldamento degli istituti superiori, oltre all’apertura delle scuole dal lunedì al venerdì, con chiusura al sabato per tagliare le spese.