Partecipando, all’interno del Salone del Libro di Torino, all’evento ‘Bulli e pupe’, organizzato dal Consiglio regionale per indagare sul bullismo, un fenomeno sempre più diffuso, che tocca soprattutto giovani e giovanissimi, Flavia Rizza, una giovane studentessa universitaria per anni vittima di bullismo e cyberbullismo, ha raccontato la propria esperienza: “Sono stata bullizzata da quando frequentavo le elementari, un compagno mi prendeva in giro perché ero sovrappeso. Alle medie poi, dai banchi di scuola le molestie sono passate alla rete”.
“Ai ragazzi con cui parlo dico di aprirsi con genitori e insegnanti e di denunciare. Da adolescenti pensiamo di essere grandi e poter fare le cose da soli, ma invece abbiamo bisogno di avere fiducia negli adulti e farci aiutare da loro”.
Ad introdurre il tema, un estratto della rappresentazione teatrale che la compagnia 3001 ha portato in giro per le scuole superiori piemontesi (progetto nato in collaborazione con la Consulta giovani per far riflettere i ragazzi e aiutarli).
Tra gli interventi è stato pure spiegato che “i bulli sono ragazzi fragili, quello che non si tollera nell’attacco all’altro non è la diversità, ma la fragilità, che appartiene a tutti ma spesso non viene accettata. Per questi giovani ritengo possano avere una grande importanza esperienze trasformative come i lavori socialmente utili, che avvicinano alle fragilità e aiutano a comprenderle e a cambiare la propria visione dell’altro. Oggi fin da bambini si è bombardati da modelli competitivi, bisognerebbe costruire invece modelli che portino ad accettare l’insuccesso e a far i conti con l’essere adolescente”.
“Per gli insegnanti è difficile percepire i reali sintomi di un disagio, chi subisce racconta pochissimo anche a casa. Serve instaurare un dialogo che non faccia percepire noi insegnanti come poliziotti che attaccano e sanzionano e serve collaborazione tra scuola e famiglie”.
Ospiti dell’incontro la vicepresidente del Consiglio regionale Angela Motta, Alessandro De Cillis, presidente del Corecom Piemonte, Matteo Lancini, psicoterapeuta, presidente dell’associazione Minotauro, Barbara Guagliumi, insegnante dell’istituto Alvaro Modigliani di Torino che ha aderito al progetto del Miur Generazioni Connesse.
Ha moderato la giornalista Maria Teresa Martinengo della Stampa.
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